lunedì 6 agosto 2018

802. .Un politico autoritario e autoreferenziale.


La retorica renziana non è certo satura di concetti serii, ma lo è di principii veramente troppo elastici e di insolenze superstiziose.
Quando Theodor Adorno, insigne pensatore e saggista, trapassato da un bel po', studiava l'insulto nel quadro di una comunicazione strategica, Renzi non era ancora nato: gli insulti sono fondamentali per le campagne e le propagande politiche di ogni orientamento degli ultimi cent'anni, e ne consegue addirittura che per Renzi chi fa parte del suo partito ma non è renziano, è impuro.
Qui di sèguito una lista.
“Gufi” per chi con la propria legittima opposizione gli porta sfortuna. 
“Professoroni” per gli eminenti pensatori che per questo ritiene anziani e quindi stantii e inutili.
“Sapete solo odiare” è un prestito berlusconiano e non l’unico. 
 “Denigrate e instillate odio!” invenzione di Fassino che è diventata parte del patrimonio comunicativo del PD mainstream. 
 “Fascisti!” o “Siete cresciuti nel Fuan!”, invettive dirette a chi minaccia il criptofascismo del PD, meritano un solo giudizio: “Il bue che dice cornuto all’asino”.
“Volete la palude!” è per i non renziani che secondo lui automaticamente desiderano stagnazione politica, insulto che calza perfettamente su Zagrebelsky.
“Sapete solo dire no!” per chi prediligeva Rodotà, difensore della Costituzione.
“Fango Quotidiano” per il giornale di Gomez, Travaglio e compagnia bella.
“Scrivete falsità”, è brutto dirlo, è esternazione comune a Renzi, 5stelle e Israeliani di destra e altri, un florilegio di vere stron2a7e.

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