venerdì 27 marzo 2015

696. Recessione globale: Terra Santa verso la dittatura?

In periodo di elezioni, tra il 16 e il 17 marzo Bibi Netanyahu durante una diretta-tivù sul canale 10 israeliano, con voce cupa e decisa ha preteso, prima di rispondere alle domande, che fosse espulso dallo studio un certo giornalista, nemmeno di sinistra: Bibi appare in pieno attacco di mania persecutoria dopo aver generato paura nel suo elettorato potenziale per poi promettere e dare "bitakhon", cioè sicurezza, avendo escluso dal suo programma l'esistenza dello Stato Palestinese.
Dopodiché gli stessi israeliani e Ebrei di Sinistra, pacifisti e di Centro si chiedono: ora che è stato eletto farà forse chiudere tutti i giornali d'opposizione?
Sebbene in sostanza il risultato elettorale di questo 2015 in Israele sia un pareggio, il signor Netanyahu annuncia, partendo dal primato dei suoi 29 seggi, una coalizione con gli ultrareligiosi e l'estrema Destra, escludendo così la programmata coalizione sionista di centrosinistra dei 24 seggi di Hertzog con quelli ottenuti dalla Livni, che avrebbe puntato verso una decisa mediazione coi Palestinesi per l'obbiettivo "2Popoli-2Stati".
E se i Sionisti avessero potuto allearsi col record storico dei 14 seggi della Coalizione Arabo-Israeliana?  Vabbe', io di Israele non conosco la Costituzione né la Legge elettorale, la mia è solo una suggestione utopica, soprattutto ora che nessun altro oltre a B.N. ha i numeri: ma la realtà globale e mondiale che stiamo vivendo tutti è un vero delirio spirituale che consiste in un arretramento ideologico come risposta sintomatica all'impoverimento  materiale e culturale delle varie nazionalità e cittadinanze. Tanti nuovi reazionari senza classe sociale sono in giro per i 7 mari a chiedere soddisfazione o a farsi giustizia da soli per torti subiti sempre per colpa degli "altri" che sono politici, mafiosi, miscredenti, ricchi, poveri, stranieri, omosessuali, atei o scienziati.

fonti: https://it-it.facebook.com/manuela.dviri - www.gadlerner.it/
 
 

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