I Giardini dei Giusti sono giardini dedicati a persone giuste che,
nel mondo, si sono opposte con responsabilità individuale ai crimini contro
l'umanità e ai totalitarismi: primo fra tutti nacque quello dei Giusti tra le
Nazioni, annesso al Museo dell'Olocausto sul monte Herzl a Gerusalemme.
In un Giardino dei Giusti che forse non esiste ancora,
magari qui in Italia, personalmente metterei un giorno anche i nomi di Manuela
Norsa-Dviri, Radu Mihaileanu, Moni Ovadia, Daniel Barenboim e Gad Lerner, tanto
per citare israeliti che stimo e conosco per la loro fama di pacifisti e
Giusti.
Re Cristiano X con tutta la sua Danimarca, compresi i Capi
delle sue Chiese, ha avuto il proprio nome sul Monte Herzl al pari di
Schindler: con l’invasione tedesca accettò il proprio ruolo di Capo di
Stato simbolico, rimanendo a Copenaghen, diventando così per i sudditi un
simbolo visibile di lealtà e di "resistenza mentale", nonostante nei
discorsi politici non prendesse le distanze da una cooperazione con le forze
del Reich.
Al contrario, con l'arrivo dei Nazisti durante la seconda
guerra mondiale, i sovrani di Norvegia e Olanda, per parlare solo di quella
stessa zona geografica europea, si ritirarono in esilio.
Nonostante l‘età e la salute precaria, ogni giorno Cristiano
girava per la città a cavallo, senza guardie, con intorno due ali di folla
diventando così emblema della sovranità nazionale. E proprio una caduta da
cavallo lo rese invalido.
Il Re s'era messo pure a indossare in pubblico la Stella di
Davide come segno di supporto e solidarietà con gli ebrei danesi, e assieme a
lui la gente in piazza.
Un giorno, un soldato tedesco disse quanto trovasse strano
che il Re cavalcasse senza scorta, e un ragazzo rispose: "Tutta la
Danimarca è la sua guardia del corpo".
Una nazione intera ha avuto il proprio nome sul Monte Herzl,
ma pare nessun italiano, nonostante io abbia sentito tante storie di Guerra su
gente del mio Paese, tra cui anche i miei nonni materni e amici loro, che
nascose Ebrei, partigiani e disertori.
E la storia di Re Cristiano, assieme alla trepidazione
raccontata da mia nonna durante i rastrellamenti tedeschi in campagna, è da
anni che mi scalda e commuove.
fonti: wikipedia.it - peacelink.it - http://www.icsanmartinoinpensilis.it/
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