domenica 7 aprile 2013

583. Incanto d'Aprile in tivù.

Nel 1992 furono prodotti nel RegnoUnito 3 film di cui 2 memorabili, CasaHoward, e La moglie del Soldato: ma è a modo suo un gioiello pure il terzo, Un Incantevole Aprile diretto da Mike Newell dal romanzo inglese "Incanto d'Aprile" e ambientato nel 1920. Parla di 4 signore londinesi che "mollano" per 1 mese le piogge della Capitale britannica per una vacanza sul Levante ligure: anglosassoni sani o tisici o artritici che "agognano" i mari italiani è uno standard della loro letteratura scritta e filmata. E qui, pure in "costume" sono tutti molto bravi come in un film di Mike Leigh!!
Tutto nasce dall'annuncio d'un oboista che offre in affitto una grande villa in Italia, letto su un giornale da 2 socie di uno stesso circolo che così fanno conoscenza scoprendo d'aver in comune la tristezza coniugale e il desiderio d'una parentesi di riposo in una località soleggiata e lussureggiante di vegetazione.
Per dividere le spese decidono di cercare altre compagne e alla fine accettano di portare con loro una matrona anziana e austera piena d'acciacchi, una grande Joan Plowright, che vidi a teatro nel '77 a Londra come "Filumena zeffirelliana" e una giovane milady graziosa e mondana molto corteggiata, entrambe desiderose di tagliare per un po' coi rispettivi ambienti.
Una delle 2 promotrici iniziali della vacanza è interpretata da Miranda Richardson, nello stesso anno perfetta combattente separatista in La moglie del soldato, qui nei panni della mogliettina infelice e timorata di Dio di uno scrittore di romanzi erotici, mentre l'uomo d'affari marito dell'altra ha le fattezze di Alfred Molina, faccia famosa e carnale del cinema europeo e americano.
Dopo i dialoghi iniziali in Patria, molto inglesi e piccati, le 4 si ritrovano in una Portofino mai svelata nel film, e trovano ben presto serenità e gioia di vivere grazie al clima italiano e alla bellezza della residenza: il set reale delle riprese è il Castello Brown-SanGiorgio col suo parco romantico.
Con gli stati d'animo anche i dialoghi e i rapporti tra loro subiscono una metamorfosi.
Il personaggio prosaico di Molina arriva ben presto al castello su invito dalla consorte, mentre lo scrittore piomba in Liguria per continuare a corteggiare la milady, senza sapere che nel frattempo la moglie gli ha scritto chiamandolo proprio lì.
Passa di lì, già in giro per l'Italia, anche il proprietario del castello, suonatore di oboe, londinese pure lui, cagionevole e timido.
Serenità, affiatamento e affetto contaminano tutti: alla fine della vacanza 3 vere coppie lasciano il castello assieme all'anziana ed egoista Plowright, ormai risanata da una nuova fiducia nell'umanità e nel futuro, che in quel momento abbandona il proprio bastone di legno ormai inutile, piantandolo in quel giardino al colmo del rigoglio, affinché fiorisca.
Da cercare in rete o in dvd.

3 commenti:

  1. L'ho visto qualche anno fa', per puro caso.

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    1. Il tema è comunque uno standard della letteratura scritta e filmata degl'Inglesi.E qui, pure in "costume" sono tutti molto bravi come in un film di Mike Leigh!!

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    2. Assolutamente d'accordo. (ma togli quel cavolo di capcha..! )

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