Nervi: parola inquietante per tantissime persone......
Per me, e non solo, da sempre è il cimitero di famiglia, uno dei cimiteri di Genova.
Per tanti è vacanza sana e riparata, per vecchi e bambini, in una località fuori moda, ma col vantaggio di trovarsi in città.
Ora che ci arrivo da Milano in treno è diventata per me un incanto: non mi frega nulla che ci sia poco da visitare, fare, comprare e folleggiare: arrivo, passo sotto i binari da una larga galleria pedonale arredata da bancarelle di libri, bigiotteria e oggettini, e sbuco sulla passeggiata assolata dove subito vedo la locanda con cucina, quasi uno yacht attraccato.
Lì so che dormirò sonni tranquilli, su un breve strapiombo sul mare che schiuma, nonostante i pochi metri che separano in linea d’aria le camere dai binari.
A pochi metri da quello strano attracco con terrazza, anche un’ansa di scogli, ghiaia e sabbia, appena corretta da un po’ di cemento, nel cui microgolfo si fa un bagno per me impagabile.
E la sera, anche prima di cena, con una passeggiata verso levante mi posso inoltrare nel bel parco oppure passare davanti a riparatori di barche coi laboratori rupestri ricavati nelle arcate dei ponti della ferrovia e lasciarmi affascinare dai torrioni, dalle agavi e dal dirupo della scogliera.
Brevi soggiorni non ancora condivisi, peccato! Comunque è uno dei pochi posti al mondo che son riuscito a godermi in vacanza solitaria.
La luce, la pioggia, le nuvole, l’arido, il mare, il vento e i colori salati.
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