Col pc in panne a casa, in un'assolata domenica mi avventuro, percorrendo duecento metri fuori dal portone, nel cuore del rione di Boccacicca.
I due argini del grosso torrente Cicca, che scarica nella gran laguna tonda, hanno come osceno sfondo da presepe una collina nel cui pendio boscoso si incrosta l'unico vero scempio urbanistico dell' intera città: è lo scosceso Borgo Albareto.
Tutti i corsi d'acqua intorno a questo lago salmastro hanno le loro piccole foci segnate da antichi ponti pedonali molto ripidi o archi raccordati a piccoli edifici, tutti di pietra e mattoni.L'arco di Boccacicca è in parte intonacato, e dalla strada di uno degli argini, col marciapiede in piastrelline zigrinate gialle e arancio, si accede a un vicolo senza negozi rappresentativi. Pochi passi ed entro in un centro-internet cinese: non ci vengo da più di un anno.
Scelgo un posto addentrato rispetto all'ingresso: devo ristudiarmi la tastiera perché accenti, apostrofi, punteggiatura, persino la @, sono da cercare e da usare con combinazioni diverse dei tasti, questo perché qui le tastiere sono predisposte per il cinese fonetico, con un'applicazione che provvede a proporre gli ideogrammi corrispondenti, fortunatamente attiva solo per i siti cinesi.
Tutte le poltrone di cuoio davanti ai pc sono di seconda mano e quasi tutti i clienti cinesi sono lì a giocare, mentre i sudamericani per lo più videochiamano i parenti in patria: io oggi sono l'unico europeo.
Ci sono due ambienti fitti di postazioni, il primo diviso in due dai vecchi mobili stessi dove stanno rannicchiati i pc, mentre il grande e vecchio retrobottega di recente rialzato da un tetto nuovo con legno chiaro all'interno, ospita un ampio soppalco pure telematizzato.
Ci sono bagni nuovi, ma le postazioni sono tutte un po' sporchine: forse perché i clienti cinesi abituali consumano, sui ripiani dove stanno le tastiere, cibi confezionati sia caldi sia freddi oltre a bevande varie, e il sospetto che molti di loro vi si intrattengano per la notte, a bottega chiusa, è grande.
Dopo i primi cinque minuti di orientamento "tecnologico" m'inoltro in una specie di matrix, ma io non sono keanu reeves: la mia posta, il forum sociale, la mia enciclopedia preferita saltando da un rimando mentale a un altro, la banca-dati del cinema mondiale, un sito etimologico e ovviamente il motore di ricerca per eccellenza.
Molta gente che contatterei è già in vacanza e allora mi concedo un viaggetto tra le mie curiosità: faccio una sosta a un certo punto per andare in bagno, di sicuro per l'effetto di tutti i liquidi tracannati per la sete provocata dal caldo intenso.
Ci entro ma la serratura è rotta, e comunque dando la schiena alla porta resto in piedi a fare quel che devo: dopo qualche secondo la luce si spegne lasciandomi al buio più completo e non faccio in tempo neppure a disorientarmi, che sento entrare qualcuno dietro di me, che subito da dietro m'abbraccia palpandomi il torace mentre in fretta mi riallaccio i pantaloni.Sento la maglietta sollevarsi, quelle dita toccarmi subito i capezzoli, e la pelle rabbrividire: dopo qualche secondo avverto una lingua che guizza dai pettorali alle ascelle, e le gambe quasi mi cedono quando scende all'ombelico, ma qui m'irrigidisco, davanti a chi non vedo.
Perché magari vorrei partecipare.
A quel punto un tramestio veloce segna l'uscita di quella persona dal bagno e la chiusura dell' uscio, e allora, riaprendo un poco per far entrare un minimo di luce nel gabinetto, finisco quel che avevo interrotto.
Non so nemmeno se fosse maschio o femmina e, una volta che mi ridirigo verso la postazione che avevo lasciato, vedo tutti gli altri "avventori" presi dalle loro varie attività informatiche: nessuno pare sospettabile.
Termino le cose lasciate sospese in rete e dopo un po' mi alzo per andare alla cassa a pagare ed esco da questa bottega un po' in ansia ma con un certo languore addosso, e fuori al caldo, incamminandomi sotto il sole per una passeggiata verso la verzura di Albareto, avverto di nuovo una gran sete........
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