giovedì 27 febbraio 2020

821. Fallimento dell'aborto volontario in Italia.

Io partecipai a tutte e 2 le campagne, per divorzio e per aborto, ai banchetti per strada perché allora non c'erano i gazebo: essendo io del '56 non potei votare nel '74 perché ci volevano 21 anni.
Poi nel '75 la maggiore età passò ai 18 anni e nel '76 votai pro-aborto.
Ora l’aborto poteva essere davvero sconfitto se in Italia si fosse riusciti ad applicare bene la legge 194 fin dalla sua entrata in vigore.
Invece medici e ostetrici obiettori, stabilmente al 70%, scaricano sui non-obiettori tutto il peso e non si riesce a fare informazione seria e sistematica su prevenzione dell’aborto e contraccezione: informazione che è parte integrante della legge stessa.
Chi pensa più a spirali e diaframmi?
Tristemente l’obiezione all’aborto è spessissimo una scelta strumentale da parte del medico in questione per poter trarre lucro da aborti praticati in privato, retribuiti profumatamente e non registrati.
Inoltre non si sa perché il Ministero della Salute non sia in grado di fornire il numero di medici disponibili all’interruzione di gravidanza, struttura per struttura.
In questo Paese esistono ospedali e provincie intere dove il triste servizio non viene dispensato: bisogna sempre tener presente che per la donna è sempre triste prendere una decisione del genere.

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