mercoledì 10 agosto 2016

755. Triage, film sulla guerra.


Rivisto di recente in tivù un film lungo e articolato del 2009, di Danis Tanović, ambientato negli anni ’80: i fotoreporter irlandesi Mark, interpretato da Colin Farrell, e David sono insieme sul campo, a documentare da 2 prospettive diverse come orrore e speranza il sanguinoso conflitto curdo-iracheno.
In Curdistan assistono ad atrocità come quella di un medico curdo che uccide di propria mano quelli che tra i suoi feriti sono senza speranza, dopo averli contrassegnati con una targhetta azzurra.
All’annuncio di un contrattacco curdo imminente, David decide di tornare in patria dalla moglie prossima al parto, e Mark vuole rimanere nonostante tutto ma, dopo una sequenza onirica di lampi sincopati con acque turbolente, esplosioni, colori e urla, lo ritroviamo ferito gravemente nell’ospedaletto di quel medico curdo che lo salva, permettendogli così di tornare anche lui a Dublino.
In patria però i postumi delle ferite si aggravano inaspettatamente: il suo fisico è in realtà straziato dal senso di colpa per le scelte operate (triages) che ne minaccia addirittura il recupero.
Ma lo aiuterà uno psichiatra in pensione, nonno della sua fidanzata spagnola Eléna, interpretato da un grande e inconfondibile Christopher Lee.
Una storia da vedere e da seguire con attenzione, valutando che qui ho anticipato solo la trama essenziale, lasciando da scoprire ruoli giocati dai varii personaggi, il conflitto del protagonista, motivi e risvolti imprevisti.

Nessun commento:

Posta un commento