martedì 14 giugno 2016

746. Far From Heaven, in tivù, da rivedere.

Nel malinconico "Lontano Dal Paradiso", del 2002 di Todd Haynes, poi regista anche di "Carol" con Cate Blanchett, si racconta l'America di provincia degli anni '50 coi suoi modi di vivere le differenze di classe, l'omosessualità, il razzismo, la donna in evoluzione messa di fronte alle difficoltà della vita: vite segregate in tutti i sensi.
E' stato detto che in questa storia la protagonista Julianne Moore è in "stato di grazia": veramente in tutti i film che ricordo con lei come protagonista o non protagonista la sua presenza è "plastica", perché si lascia plasmare magicamente dalla storia, dall'epoca, dal ruolo e dall'ideologia espressa da sceneggiatura e regia. Una delle attrici anglosassoni più di valore che io conosca e riconosca.
Dennis Quaid, anche lui attore "plastico", perfetto e accattivante nella parte del marito di successo ma dilaniato e Dennis Haysbert, famoso come Mandela e Obama, nella parte del giardiniere "negro", come avrebbero detto in "Indovina Chi Viene A Cena", aitante, corretto e pacato, sono i perfetti comprimarii di cotanta attrice.
La ciliegina sulla torta, l'ultima colonna sonora composta da Elmer Bernstein.

Nessun commento:

Posta un commento