Le previsioni del tempo ormai condizionano pesantemente le nostre giornate pervadendole come uno degli argomenti principali. Tra previsioni, annunci e rapporti ci si può documentare in radio, web e tivù, e tantissima gente non esce di casa senza prima informarsi del “meteo”.
Invece, quand’ero piccolo negli anni '60, ci si regolava su come vestirsi guardando fuori a vetri chiusi o aperti ma, a parte questo fatto, ricordo come unica e consolidata fonte d’informazione meteorologica, quella televisiva della sera, gestita con dignità attoriale sulla Rai, da Raimondo Bernacca, allora Colonnello dell'Aeronautica Italiana, anche ingiustamente ridicolizzato come “quello che prevedeva per il giorno dopo avvenimenti atmosferici e escursioni termiche in modo spesso inesatto”.
Solo i più appassionati o puntigliosi leggevano temperature e previsioni sul quotidiano preferito.
Io continuo ad affidarmi alle sensazioni mie e d’amici e parenti. Inevitabilmente frequento anche gente aggiornatissima su drammi, allerte e relax meteorologici, fruendo e subendo così i loro proclami accorati per weekend, serate e spostamenti. Comunque le poche volte che mi sposto in auto riduco quasi a zero gli indumenti “protettivi” per rovesci o basse temperature ma, quotidianamente sui mezzi pubblici amo rischiare e nelle stagioni meno clementi giro equipaggiato di ombrelli, cappelli e impermeabili tascabili, oltre che di qualche strato leggero.
Quest'ultima settimana c'è stato un allarme ansiogeno per grandine e catastrofi poi finito in nulla col risultato comico di vedere in giro gente abbigliata in fogge improbabili, con borse gonfie d'indumenti di riserva, o in crisi tosta di sudore.
Ma forse la gente preferisce cullarsi nel conforto delle previsioni-meteo invece di preoccuparsi e interessarsi dell'emergenza climatica di questo pianeta: se qualcosa di sostanziale non verrà deciso e avviato in sede internazionale, andrà a finir male, senza una decrescita guidata, ma io stesso cerco di non "fissarmici" troppo.
In ogni modo I miei percorsi "casa-ufficio" sono ormai alla fase estiva, stigmatizzata dalla bella sensazione che accompagna i miei viaggi sotterranei al momento dell'emersione in superficie con la campagna assolata che t'abbaglia dopo l'oscurità.
Chissà se dalle previsioni buie e catastrofiche di bancarotta ecologica imminente si riuscirà a vedere il Sole su una Terra convalescente dall'eco-saccheggio compiuto dal liberismo multinazionale, per un avvenire sicuro per i suoi abitanti!
Quest'ultima settimana c'è stato un allarme ansiogeno per grandine e catastrofi poi finito in nulla col risultato comico di vedere in giro gente abbigliata in fogge improbabili, con borse gonfie d'indumenti di riserva, o in crisi tosta di sudore.
Ma forse la gente preferisce cullarsi nel conforto delle previsioni-meteo invece di preoccuparsi e interessarsi dell'emergenza climatica di questo pianeta: se qualcosa di sostanziale non verrà deciso e avviato in sede internazionale, andrà a finir male, senza una decrescita guidata, ma io stesso cerco di non "fissarmici" troppo.
In ogni modo I miei percorsi "casa-ufficio" sono ormai alla fase estiva, stigmatizzata dalla bella sensazione che accompagna i miei viaggi sotterranei al momento dell'emersione in superficie con la campagna assolata che t'abbaglia dopo l'oscurità.
Chissà se dalle previsioni buie e catastrofiche di bancarotta ecologica imminente si riuscirà a vedere il Sole su una Terra convalescente dall'eco-saccheggio compiuto dal liberismo multinazionale, per un avvenire sicuro per i suoi abitanti!
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