“Il lutto, quando viene preso, produce un nuovo inizio”.
"La stanza del figlio" del 2001 di e con Nanni Moretti: la storia sobria, densa e cruda dei rapporti all’interno di una famiglia, con al centro il tema del profondo dolore innescato dalla perdita di un figlio.
"La stanza del figlio" del 2001 di e con Nanni Moretti: la storia sobria, densa e cruda dei rapporti all’interno di una famiglia, con al centro il tema del profondo dolore innescato dalla perdita di un figlio.
Il protagonista fa lo psicanalista e la moglie, impersonata dalla per me fantastica Laura Morante, gestisce una casa editrice. Coi 2 figli adolescenti la vita della famiglia scorre tra lavoro, studi, pasti insieme, passatempi e sport. Solo qualche incomprensione tra il figlio e il padre: lo psicanalista ha per il ragazzo aspettative più “di carattere”.
Una domenica, l'improvvisa richiesta di un paziente di una visita a domicilio annulla il progetto dei 2 maschi della famiglia di passarla insieme. E il ragazzo ripiega su un'immersione subacquea con gli amici, nella quale perde la vita per un incidente banale. Si spezza così l'armonia familiare e ognuno si rannicchia nel proprio dolore solitario.
Sensi di colpa, desiderio di un rewind, e il rancore verso il paziente di quella domenica, un bravissimo Silvio Orlando, destabilizzano il padre impedendogli di continuare il proprio lavoro, e di riaprire la porta della stanza del figlio, mettendo in stand-by la propria vita. Sarà l'interazione d'un personaggio esterno a farli uscire tutti da quel labirinto di strazio ed assenza.
Ho dovuto discernere e ridocumentarmi per sfilare "Caos Calmo" del 2008 dalla sovrapposizione alla "Stanza del figlio": racconto ugualmente sobrio, denso e crudo sempre con Moretti ma diretto da Grimaldi.
Ma il nodo centrale di quest'altro film è soprattutto il rapporto che si sviluppa tra 2 fratelli dopo la perdita della moglie del maggiore, e Alessandro Gassman si conferma grande attore, per me più duttile, realistico e incisivo sia di Moretti sia del "grande" Vittorio Gassman.
Degne di nota le presenze della Golino, della Ferrari, ancora di Silvio Orlando, della Rohrwacher e addirittura di Roman Polanski.
Anche qui il decesso che fa da baricentro alla narrazione avviene inaspettato, mentre il protagonista salva una sconosciuta in spiaggia, spingendolo a mettere in stand-by la vita, con un torpore che lo lascia in attesa della figlia fuori di scuola, seduto su una panchina.
E pure qui l'interazione con gli estranei che gli passano accanto è la cremagliera che lo rimette in gioco.
Ma il nodo centrale di quest'altro film è soprattutto il rapporto che si sviluppa tra 2 fratelli dopo la perdita della moglie del maggiore, e Alessandro Gassman si conferma grande attore, per me più duttile, realistico e incisivo sia di Moretti sia del "grande" Vittorio Gassman.
Degne di nota le presenze della Golino, della Ferrari, ancora di Silvio Orlando, della Rohrwacher e addirittura di Roman Polanski.
Anche qui il decesso che fa da baricentro alla narrazione avviene inaspettato, mentre il protagonista salva una sconosciuta in spiaggia, spingendolo a mettere in stand-by la vita, con un torpore che lo lascia in attesa della figlia fuori di scuola, seduto su una panchina.
E pure qui l'interazione con gli estranei che gli passano accanto è la cremagliera che lo rimette in gioco.
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