martedì 26 agosto 2014

663. Cambiare economia per salvare il Pianeta!

Si dice che dalla fine del 2014, terminate le risorse rinnovabili, i nostri discendenti dovranno fare i conti con un nuovo deficit, difficilmente recuperabile, quello ecologico.
Chi s'occupa di biodiversità giudica inutile la diffusione di questi dati a bassa voce, perché finora la gente non s'è ancora resa conto che l'inversione dell'autodistruzione planetaria in corso può essere evitata solo da un ribaltamento della logica politica tanto sbandierata, basata su ricrescita dei consumi, sviluppo economico e sfruttamento delle risorse come ricetta anti-crisi.
Invece contro quest'altra crisi senza ritorno, la riduzione di consumi e produttività può limitare drasticamente inquinamento e sprechi, per riprender tempo per se stessi e spazio ambientale, lasciando che il pianeta rigeneri piante, atmosfera e modi di vivere.
Rendiamoci conto che le ideologie si auto-negano ma ci continuano a governare: è imperativo sostituire la politica consumistica dominante e sempre più dilagante con una scienza sociale che s'ingegni a portarci nel più breve tempo possibile a una rete interconnessa di microeconomie autosufficienti, rivalutando il riciclo, la riparazione e il ricupero assieme a vecchi mestieri e pratiche . E' urgente per non distruggerci.
Si tenga conto che è stato calcolato che se il livello dei consumi di tutta la popolazione terrestre fosse ora pari a quello degli Statunitensi, l'ecosistema imploderebbe l'anno prossimo.   
fonti:
http://www.giornalistinellerba.it/
http://ilmanifesto.info/
www.beppegrillo.it
press.slowfood.it

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