Dalla presa in giro fiduciosa e amorosa dei vizi italiani nei suoi film, Monicelli passò nel 1977 con "Un borghese piccolo piccolo" alla descrizione spietata dei nostri difetti, completamente sfiduciato dalla trasformazione in mostro della nostra società.
Parole senza speranza nel testamento intellettuale del 2010 del grandissimo regista ascoltato oggi in radio: noi Italiani non siamo portati ad autogovernarci e un Mussolini che decideva per tutti ebbe un ventennio a disposizione per farci fare di tutto, ma mentre nelle storie vissute tempo addietro e raccontate nei suoi film sono sempre presenti rigurgiti di dignità, oggi non ce n'è più da nessuna parte, perché è proprio questa generazione che è corrotta,
Ma per il nostro cineasta la speranza è una trappola inventata dai Padroni, una cosa infame inventata da chi comanda, una brutta parola da non usare, quella di chi ci dice che da Dio avremo il nostro riscatto nell’aldilà, stando buoni e zitti a pregare, rinunciando alle proteste per tornarcene a casa: se siamo precari fra 2 o 3 mesi ci ridaranno il posto....
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