Da Milano una di queste mattine la corsa sotterranea dei vagoni con me a bordo emerge in superficie verso Assago nella campagna assolata, ma puzzolenta e fredda di quest'inizio di marzo.
Ma è una sensazione che mi rinnova, ancora bardato contro il gelo, e la sonnolenza mi resta addosso coi sogni e gli incubi già scordati.
Un tragitto "casa-lavoro", senza desolazione ma senza entusiasmo: solo i rari rapporti quotidiani d'amicizia in ufficio e le cose da vedere in giro mi permettono di lavorare con sufficiente serenità, in un contesto dove i diritti acquisiti non sono più scontati.
E' l'ottimismo condito di interessi coinvolgenti la formula quasi magica per tirare avanti!
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