Dall'inizio degli anni '70 a prima della fine di quello stesso decennio ricordo a Milano la mia militanza nel Partito Radicale in corso di Porta Vigentina e la fama dell'AIED, forse in piazza Piemonte. Proprio l’ispirazione laica di quell’associazione nata per educare demograficamente gli italiani, la collegava al movimento di Pannella, Faccio, Aglietta e Bonino, e i suoi consultorii son passati alla storia per la rivendicazione operata sui diritti fondamentali delle coppie e delle donne, soprattutto in materia di se55o, contraccezione, aborto legale e divorzio, con saldi legami col movimento femminista e quello gay! Da parte di tutta quell’area libertaria venne irradiato un fortissimo impegno nella modernizzazione sociale, civile e formativa del Paese, altrimenti soffocato dalla palude “culturale” vaticana. Si pensi che esisteva un articolo del Codice penale Italiano che puniva con un anno di reclusione “la propaganda e l’uso di qualsiasi mezzo contraccettivo”: fu abrogato anche grazie all’Aied, appunto, che fu così in grado di fondare nel 1955 a Roma il primo consultorio per la contraccezione. Ma sul territorio nazionale la vendita di prodotti contraccettivi continuò ad essere vietata per la passività del Ministero della Sanità, nei cui confronti nel 1976 l’Aied promosse da sola una denuncia legale e politica, anche per l’inosservanza della legge che a metà del ‘75 aveva istituito consultori familiari pubblici, di fatto non in condizione d’assistere legittimamente gli utenti: così il Ministero decretò verso la fine del ’76 l’abrogazione di quelle ultime limitazioni, dando accesso a una vera contraccezione nel quadro dell’autentica maternità libera e responsabile. Ma prima del 1980 l’Aied dovette misurarsi con numerosi aborti imprevisti, richiesti da donne che avevano usato “contraccettivi sicuri” garantiti come tali da alcune ditte farmaceutiche e l’associazione ne denunciò dirigenti e referenti, in seguito condannati dai Giudici perché responsabili di “somministrazione pericolosa” di quei prodotti, conseguente a una pubblicità ingannevole: s’era passati da un clericalismo imperante a una liberalizzazione ipocrita su cui però la coerenza dell’Aied vegliò con pieno spirito civile per salvaguardare ancora una volta i cittadini!
Ancora in questo 2012 l'Aied promuove, ora anche in rete, la libertà consapevole dei cittadini di vivere salute e sessualità.
Ancora in questo 2012 l'Aied promuove, ora anche in rete, la libertà consapevole dei cittadini di vivere salute e sessualità.
Nessun commento:
Posta un commento