Nel web c’è da distinguere tra varii sottoboschi: onestamente ritengo fruibile il genere porno in videofilmati, in linee-chat e altro, ma con discriminanti serie come la maggiore età di utenti e attori e il se55o incruento, e poi con l’esclusione, per gusto personale, del feticismo, delle porcherie pesanti e delle pratiche sadomasochiste anche per finta. E se si parla di perversioni non sono per nulla aggiornato, a giudicare da come m’ha allucinato la notizia fresca della quarantenne di Rho condannata a 4 mesi di reclusione con condizionale e ammenda, per aver immesso in rete filmati che la ritraevano: la perversione non era né privata nè innocua anche perché si mostrava nuda intanto che uccideva coi propri tacchi a spillo topi, pulcini, conigli e insetti arrivando a filmarli agonizzanti. L’imputazione è stata possibile grazie alle indagini della polizia postale, interessata dalla Lega Antivivisezione sulla scorta del fatto che l’uccisione di animali in Italia è reato punibile col carcere dal 2010. La signora però deve avere qualche problema psicologico se si considera la partecipazione dei 3 figli minorenni alle “attività artistiche” della madre, la dose spropositata di esibizionismo e narcisismo necessaria a una simile autoesposizione e il sadismo o l’insensibilità intrinsechi a una tale impresa. Io conosco qualcuno che arriverebbe a desiderare di punirla con la stessa sofferenza da lei inflitta, ma spassionatamente ritengo che al posto della “condizionale” avrebbe dovuto esserle imposta una cura psichiatrica!
Fonti: www.tim.it – www.unita.it – notizie.virgilio.it -
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