Oggi un altro Cantautore italiano se n'è andato: Lucio Dalla. Erano tutti grandi, di modi e provenienze diverse: Bindi, Tenco, Battisti, DeAndré, la Ferri, Lauzi, Luttazzi, Gaber e Murolo, ma anche Modugno ed Endrigo. Questa nota non è un "coccodrillo", ma è un apprezzamento per uno che, di tantissimi successi, a me ha dato diverse canzoni da seminare nella mia memoria per scorrere indietro gli anni. Il ricordo che ho nitido è d'una ragazza brasiliana della compagnia con cui uscivo a Londra nell'autunno-inverno del 1977: bene, lei mi sentì canticchiare Gesù Bambino di Dalla, che era del '71, e vi riconobbe una bella "vecchia" canzone del suo paese e alla fine nè io nè lei eravamo più sicuri di che origine avesse quel motivo. Trovo il testo, censurato o meno, bellissimo, e l'arrangiamento usato per anni da Dalla veramente unico, con quel violino scanzonato che caratterizza tutta l'aria. In quest'ultimo Sanremo 2012 m'è piaciuta la sua presenza, sempre particolare, ma non le canzoni che l'hanno coinvolto: l'ho visto ridirigere l'orchestra, per l'ultima volta. In un "coccodrillo" hanno già detto che non aveva mai fatto mistero d'essere gay e calvo: per me invece qualche problema a proposito l'aveva. La sua voce invece non aveva nessun problema, con una rara estensione per un maschio italiano, conservata direi intatta in ben 50 anni di carriera.
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