lunedì 15 agosto 2011

333. Obama sempre meno libero d'essere paladino

In luglio, prima della grande crisi della Borsa, Obama rassicura pubblicamente il mondo che chi imbavaglia il web solo per poco riuscirà a soffocare le aspirazioni d'un popolo. Queste considerazioni della Casa Bianca vengono dietro alla bomba chiamata Wikileaks. E le intenzioni dell'amministrazione statunitense consistono nella creazione di strutture mediatiche alternative da mettere a disposizione del mondo non-libero. Trovo quest'impegno lodevolissimo ma personalmente penso che serva pure a controbilanciare altri impegni presi da questo Presidente americano e per ora non mantenuti. Minacce lobbistiche di dimensioni titaniche possono aver fermato la realizzazione di quelle sue promesse relative ai diritti civili in politica estera: velocità nello lo smantellamento delle vergogne di Guantànamo e di Bagram, galere vere e proprie per la gloria del liberalismo dittatoriale, e nel ritiro dall'Afganistan. Barack Obama è ancora vittima del bìlico tra libertà d'espressione e detenzione repressiva. E tutte e 2 le cose ora paiono messe in secondo piano dalla crisi finanziaria mondiale!!

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