Andare al cinema con l'aspettativa dell'argomento sociale magari pesante: "Kill Me Please" s'è invece rivelato, come definito da autori e critici, un film punk, precisamente noir-punk. Una narrazione pienamente riuscita, con una sua poesia e una sua comicità, senza colonna sonora. In sole 3 settimane e con pochi soldi è stato girato questo piccolo capolavoro "in bilico".
In questa produzione franco-belga si racconta d'una clinica svizzera, appunto, dove il dottor Kruger dà supporto a ospiti-pazienti in cerca di eutanasia, pur adoperandosi fino all'ultimo a far desistere quei disperati dalla scelta di morire: un catalogo di strani personaggi sfila in quel castello, mostrando poi reazioni apparentemente impreviste all'attacco di un commando di moralizzatori provenienti dai dintorni del castello.
Bianco e nero, castello e paesaggi montani svizzeri: uniche note musicali quelle di un'intensa versione della Marsigliese, dalla voce di Zazie de Paris, che interpreta il ruolo d'una soprano, svociata da un tumore ai polmoni.
In questa produzione franco-belga si racconta d'una clinica svizzera, appunto, dove il dottor Kruger dà supporto a ospiti-pazienti in cerca di eutanasia, pur adoperandosi fino all'ultimo a far desistere quei disperati dalla scelta di morire: un catalogo di strani personaggi sfila in quel castello, mostrando poi reazioni apparentemente impreviste all'attacco di un commando di moralizzatori provenienti dai dintorni del castello.
Bianco e nero, castello e paesaggi montani svizzeri: uniche note musicali quelle di un'intensa versione della Marsigliese, dalla voce di Zazie de Paris, che interpreta il ruolo d'una soprano, svociata da un tumore ai polmoni.
Ogni nuovo film giapponese per me è da vedere, e "Departures/Okuribito" m'ha dato l'ennesima fascinazione. Il giovane violoncellista Daigo, una volta sciolta l'orchestra di Tokio dove lavora, decide di tornare, con mogliettina al seguito, alla propria città natìa dove almeno potranno abitare la piccola locanda ereditata dalla madre. Equivocando una perifrasi eufemistica usata nell'annuncio esposto, trova subito lavoro, molto ben retribuito: apprendista in un'agenzia di "tanatoestetica" arte effimera che si esplica nella rappresentazione stilizzata e piena di pudore del rito del lavacro, trucco e composizione del defunti, successivamente sempre cremati. E una cappella scenica alla presenza dei parenti ne è il teatro. Anche in Giappone un lavoro di quel tipo dà grossi problemi di accettazione da parte del prossimo, così Daigo decide di tacerne la vera natura alla moglie e si mette a frequentare regolarmente un tipico bagno pubblico, per disfarsi dell'odore persistente dei disinfettanti usati: la proprietaria dei bagni, la moglie, il capo, la segretaria, il crematore e il protagonista sono attori fantastici, ma le varie stagioni della provincia urbana e rurale offuscata, i ricordi infantili e i vari riti rappresentati dal vecchio capo e dall'apprendista sono immagini che spero la mia memoria conservi sempre, con la commozione e qualche risata.
L'autore della colonna sonora di gran fascino è Joe Hisaishi, già "ascoltato" in diversi film di Takeshi Kitano!
L'autore della colonna sonora di gran fascino è Joe Hisaishi, già "ascoltato" in diversi film di Takeshi Kitano!
Nessun commento:
Posta un commento