lunedì 11 aprile 2011

254. Giornata sul lago (nota)

Una bella compagnia in festa sulla terrazza di un ristorante sul lago. Bellagio già m’aveva visto una volta sola tanti tanti anni fa e questa domenica calda di aprile m’ha messo a mio agio con amici affettuosi e tanta gente spontanea e alla mano, e m'ha conquistato pure la sua cucina “lagheera”. Un pranzo con risotto, pesce crudo e cotto, marinato, fritto e in carpione. Tradizione lombarda con impressioni nipponiche. Spuma di frutti di bosco semifredda è la firma rosa con svolazzo finale a un banchetto raffinato.

Un giro fino al centro a vedere la piazza sul lago, sfiorando le ville bellissime e i tanti imbarcaderi antichi privati, in un territorio già abitato da Plinio, Insubri e Celti.

I terrazzamenti, già verdissimi ora in aprile, sono un piacere per gli occhi di chiunque passi là vicino o si goda il panorama a distanza: peonie, buganvillee e glìcini lungo tutta la strada risultano addirittura autoctoni. Nonostante la natura lussureggiante e scenografica per la gioia dei turisti, non mancano angoli ancora rurali, come spesso mi veniva raccontato dai miei nonni per l’altro ramo dello stesso lago: magari anche qui, com’era agli inizi del ‘900 tra Argegno e la Val d’Intelvi, c’erano oliveti e ampie zone con case contadine e cascine, con animali da cortile per un’economia di sussistenza. Corroborante la camminata e dolce la compagnia!!

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