martedì 5 aprile 2011

252. Antifascismo senza parole (nota)

La XII disposizione transitoria della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista e per la susseguente legge Scelba del 1952 l'apologia del fascismo costituisce reato in quanto promuove la riorganizzazione del movimento fascista e denigra i valori di base della Costituzione. In virtù di tale legge, nel 1972 la Procura di Milano ottenne dalla Camera l’autorizzazione a procedere contro Almirante, anche col voto dello stesso Almirante, ma una volta trasferita a Roma l’inchiesta non fu portata a termine. Già alla fine degli anni ’50 c'erano stati procedimenti sollevati da diversi tribunali d’Italia nei confronti di vari esponenti del Movimento Sociale, che non ebbero effetti. Il Movimento Fascismo e Libertà fondato nel '91 dal senatore Giorgio Pisanò ha affrontato alcune decine di processi per ricostituzione del partito fascista, ma la definizione "disciolto partito fascista" è bastata all'archiviazione o all'assoluzione per tutti. Il motivo è che i termini usati nel testo della legge finiscono per vietare la ricostruzione di QUEL partito fascista, e non di un partito di ideologia fascista. Una legge per me sacrosanta ma che non è servita a un beato ca22o. In Parlamento ora la vogliono abolire: perché è inutile? Nossignori, è per abolire un "odioso reato d'opinione". Pensare che i Padri avevano pensato la norma e la legge per evitare che un'ideologia violenta, razzista e classista potesse essere propagandata alle nuove generazioni, dopo che, complice la monarchia, aveva provocato un disastro al paese. I Savoia sono già tornati in Italia e ora si abolirà l'apologia di fascismo: tra un po' si potrà anche parlare liberamente da razzisti, omofobi e classisti? Mah, siamo già sulla buona strada, che schifo!!

notizia: TgLa7 / www.ilquotidianoitaliano.it
fonti: costituzione italiana e archivi vari

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