venerdì 1 aprile 2011

248. Deputati alla Camera ieri s’azzuffano: perché? (nota)

Visto che obiettivamente gli italiani, per la maggior parte delle loro provenienze regionali, non sono per natura portati a seguire le regole, proprio per questo le istituzioni devono assolutamente continuare a dare esempio di rigore: il rispetto dei protocolli per parlamento e palazzi istituzionali garantirebbe una vera trasparenza e imparzialità delle funzioni dello Stato. Il fatto per esempio che una riunione del Consiglio dei Ministri avvenga a Palazzo Grazioli, residenza privata di S.B., e non a Palazzo Chigi, residenza ufficiale del Presidente del Consiglio, toglie ufficialità, protocollo e rispetto pubblico a un dibattito di strategie, leggi e programmi. E’ come confondere il momento del calcolo strutturale di una costruzione con quello della progettazione dei suoi interni e arredi. Spostare, derogare, rinviare sono azioni che privatizzano la gestione del potere, spogliandolo della dimensione partecipativa e pubblica: la partecipazione è davvero libertà e viceversa, e non corrisponde certo all’immagine mediatica di chi gestisce la “cosa pubblica”. Un consiglio dei Ministri in casa privata non deve avere in alcun modo copertura di legittimità, se non in caso di gravi motivi di infermità da parte di chi lo indice. Perché non è giusto, nè corretto, nè normale e neppure trasparente. E in un tale club “quelle” norme diventano aleatorie e facoltative come l’impegno verso l’interesse del Popolo Italiano.

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