Il meccanismo narrativo è analogo a quello di "TotalRecall/Attodiforza" con Schwarzenegger e Sharon Stone: “Unknown/senzaidentità” del regista catalano Colletserra, racconta, fin dall'atterraggio, di una coppia americana a Berlino. Il protagonista impersonato dal sempre perfetto Liam Neeson, si risveglia da un breve coma dopo un incidente d’auto in taxi a Berlino, da cui viene salvato da Diane Kruger, terrena e naturalissima nella parte dell'immigrata clandestina di professione taxista. All’improvviso si rende conto che quella che ricorda essere sua moglie non lo riconosce più e che un altro ha assunto la sua identità. I giorni sono quelli di un congresso internazionale sulle biotecnologie. Quando cominciano a cadergli morti intorno, il protagonista si rivolge “per capire” a un investigatore privato, ex della Stasi, che ha la faccia di Bruno Ganz, uno dei miei attori preferiti, già in “pane&tulipani” e “gliultimigiornidihitler”. Per me altri grandi di questo film sono Sebastian Koch, già visto ne “Levitedeglialtri” e il poliedrico Frank Langella: il primo nella parte di uno scienziato “puro” e il secondo in quella di un ambiguo "amico di famiglia". La fotografia ricorda quella della serie di James Bond con un plusvalore ansiogeno. La storia, oltre che in studio girata in esterni a Berlino e Lipsia, alla fine non è meravigliosa ma carina, non originalissima ma strana: è comunque da vedere anche solo per le interpretazioni notevolissime qui riunite di Ganz, Kruger, Neeson e Koch, oltre che per i costumi curati dallo stesso artista degli "Addams"!
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