A Milano, da circa 3 giorni, freddo intenso e sole accecante “fanno coppia”. Il riscaldamento in casa non è efficientissimo ma dai vetri delle solite 2 nostre “sfinestre” sul mondo urbano filtra un tepore esterno che da un bel po’ non si avvertiva. Dagli appartamenti confinanti si sentono ovazioni da tifo calcistico, eco silenziosa e tramestii leggeri. Dal cortile salgono rumori di vetro, differenziato da chissà chi, oltre a diverse risonanze sommesse, di traffico su gomme e su rotaie. Guardando fuori, registro un cielo serenissimo ma incolore e un paesaggio pensile fatto di giardini sempreverdi: quasi assenti i rami spogli. La mia maglia nera illuminata dal sole si è surriscaldata a destra: da diversi mesi l’orizzonte cittadino dominato dall’Antenna della Rai e dalla Torre della Triennale non sta più dietro al computer con cui scrivo, ma alla “nostra” destra. Cancelli sbattuti in giardino e lo sciabordio lievissimo e irregolare della lavatrice sono la colonna sonora di questo confortante pomeriggio tranquillo e silenzioso di dicembre. Tutto questo attenua il mio stato mentale di mobilitazione permanente verso l’attuale politica italiana, senza vere prospettive a fuoco, ma che tiene in ballo tante trattative di poteri e sentenze. Però per stare a prendermi oggi una bella tintarella col maglione, mi ci vorrebbe un nuovo governo e un parlamento quasi tutto nuovo!!
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domenica 12 dicembre 2010
185. Verde d’inverno, mobilitazione silenziosa e caldo al gelo (nota)
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