venerdì 9 luglio 2010

119. Istituzioni aggredite dalla Curia: Carfagna e Pride (nota)

Primo Pride, quello recente di Roma, organizzato anche da associazioni gay cattoliche e di destra: questo ci dà un’idea di quanto moderato e generalista sia stato nel suo insieme.
Il pur stitico apprezzamento a riguardo che troviamo nelle parole di Mara Carfagna “una manifestazione gioiosa, serena e partecipata” è stato stigmatizzato da vari vescovi come avallo insensato e inconcepibile da parte d'una “ragazzina” di un contesto dove il capo dello stato Vaticano e del cattolicesimo viene insultato.
Personalmente non ritengo la Carfagna capace di azioni pubbliche che siano spontanee e appassionate, ma la reazione plateale dei vescovi, degna più di attori d’avanspettacolo e soubrette che di uomini di chiesa, ci dà la misura di quanto il Vaticano intenda ora rinnegare la saggia e civile esortazione diffusa dopo Porta Pia da Pio IX: cioè non intervenire più negli affari dello Stato Italiano proprio allora riconosciuto come laico.
Sempre più spesso viene tirata in ballo dal Clero arrogante la “legge naturale”, nuova d.o.p. per “legge della Chiesa”, sulla quale ho sentito recentissimamente uno scambio di battute con un vescovo, il cui succo era: se secondo la legge naturale si puniscono un ladro e un assassino si dovrebbe pure impedire ai GLBT di prosperare, avere diritti, rendersi visibili ed esibirsi perché il trionfo dell’anormalità e la morte della logica ci portano, come in una cloaca , a punire l’omofobo cattolico che, proprio secondo la legge della natura, avrebbe tutti i diritti di protestare contro quella gente.
Esiste un ministro delle Pari Opportunità che suo malgrado, su una parata che coincide col suo patrocinio, ha dovuto dare un giudizio, subito violentato e spiritualmente annientato dalla Curia: ciò significa che l’attacco clericale alle nostre istituzioni è aperto e scoperto.
Degli insulti al Papa ho solo letto e sentito da parte di vescovi e di “pontifex”, il solito notiziario di “satira oscena” dei clericalisti, senza trovare sulla rete elementi espliciti e specifici: per la fama con cui papa Ratzinger si affacciò la prima volta su piazza S.Pietro e per quella accumulata in questi anni con sfide, intolleranze e ingerenze diciamo che il risentimento volgare e pesante da parte dei GLBT , dei laici veri, e dei democratici di ogni sfumatura, è assicurato e giustificato.

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