L’Osservatorio Patrimonio Culturale ha denunciato al ministro Bondi i lavori ancora in corso in area archeologica, definiti "restauro e sistemazione per spettacoli del complesso dei teatri in Pompei-scavi", che hanno ormai stravolto gran parte di quei monumenti e luoghi con gravi danni al loro valore storico e culturale.
Si afferma che una rapida ricognizione evidenzia lo stato del teatro, in cui l’insieme delle gradinate, denominato cavea, risulta completamente ricostruito, con mattoni di tufo moderni: un autentico scempio del monumento, emblema mondiale del nostro patrimonio archeologico, in evidente contrasto con principi internazionali e con norme che a lungo han fatto testo per la tutela di tali siti.
Nessun vero restauro conservativo nemmeno sulla concomitante "Caserma dei Gladiatori" ma muri antichi perforati per il passaggio di tubi, trincee e pozzetti scavati a ridosso di altri muri millenari, gettate di cemento, strutture in cemento reticolato, tutto per attrezzare e ospitare infrastrutture necessarie a un teatro moderno, oltre a un palco che oltrepassa e sovrasta l’antico spazio scenico, di cui occupa pure l’adiacenza anteriore rendendone impossibile l’accesso da parte delle migliaia di visitatori che ogni giorno affluiscono in loco.
Inoltre risultano numerosi i prefabbricati, collocati nel perimetro degli antichi locali lungo il quadriportico e diversi moderni bagni, ricavati dalla trasformazione di ambienti archeologici, con scarichi orientati in altri ambienti archeologici e ampi pozzi neri in cemento, considerando che spesso i lavori sono stati eseguiti con l’ausilio di martelli pneumatici usati a ridosso di fragili murature antiche.
Ma quando un’epoca politica ha quasi stravolto lo spirito costituente della nostra repubblica, fondata sul lavoro, modificando chirurgicamente e siliconando il sistema per dargli l’impronta del profitto e della bulimia infausta ed egoistica, cosa si può pretendere ora da un ministro dei Beni Culturali , perfettamente allineato con l’aria che tira? Ora che i danni sono quasi irreparabili? Diciamo piuttosto che la Soprintendenza di Napoli e Pompei non si è comportata da Soprintendenza.
Mi scuso per questa mia mezza ricaduta nella meloretorica appassionata ma in molti dovremmo in futuro vigilare per denunciare in tempo almeno alla stampa o alla rete questo di genere di episodi “horror”!
notizie da http://www.stabiachannel.it/
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