Le intemperanze di Aldo Busi sono note in Italia a chi l'ha sentito anche solo nominare. Sono proprio le polemiche che solleva a ogni suo intervento pubblico, dalle interviste alla pubblicazione di libri alle partecipazioni televisive, a rivelarci una personalità non certo neutra ed indulgente.
Forse l'equanimità e la coerenza non sembrano sue virtù distintive, ma per me invece le possiede assieme a un buon grado di compassione che gli ho visto esercitare nei confronti di chi è oggetto di ingiustizie e pregiudizi.
Praticamente tutti i miei amici, di destra, di sinistra e di centro, che siano GLBT o non lo siano, la pensano riguardo a politici, Chiesa e Papa esattamente come lui ha lasciato trapelare, senza peraltro usare aggettivi offensivi, durante un recente sfogo dal vivo in una trasmissione su RAI2: uno dei concetti era che secondo lui chi è violentemente omofobo è un omosessuale represso, in relazione alle posizioni sempre più integraliste della Chiesa a riguardo.
Era prevedibile che, soprattutto su una rete ad influenza leghista, gli cassassero i concetti espressi come violenti, offensivi e irrispettosi, ma è per me amara, se vera, la protesta espressa per telefono da spettatori cattolici ad un'associazione di consumatori, che chiedevano la cacciata dello scrittore.
E' forse necessario ch'io dica che 2 suoi romanzi che ho letto non mi sono piaciuti e non m'hanno avvinto, che non mi è simpatico, che lo trovo irritante e che il suo modo di blaterare mi fa venire il mal di testa? Non lo so, però sono comunque di parte: trovo intelligente lui e il suo modo di dissertare e, purtroppo, non ancora banali le cose che dice sul Clero e sulla Libertà Sessuale.
Ma trovo decisamente vergognoso il Controllo sulla tivù di Stato, quando mette il bavaglio alla libera espressione della gente su temi d'attualità tirati in ballo da informazione e magistratura.
La RAI ha imbavagliato stavolta, bandendolo a lungo termine, un esponente della cultura italiana ingaggiato per l'indice d'ascolto!
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