venerdì 20 settembre 2019

816. Laicità e alibi

"Marcare" il territorio pubblico e "identificarsi" son due cose completamente differenti, altro che ricorrere alla frottola dei due pesi e delle due misure per screditare certi appelli etico-politici, come quello della Boldrini, personaggio politico che io non difendo mai a spada tratta!
Partiamo dal fatto che la legge italiana rende lecito indossare e portarsi addosso simboli identitarii e religiosi, che non oscurino però l'identità personale.
Io trovo assolutamente legittimo e non offensivo indossare papaline, fez, turbanti e veli islamici, turbanti sikh, zucchetti ebraici e stelle di Davide, abbigliamenti etnici, croci cristiane di tutti i tipi anche tatuate, tatuaggi anche tribali, travestimenti ed altro.
Ben diverso è usare simboli quali crocefissi, stelle di Davide e stendardi religiosi per "marcare territorii" come scuole pubbliche, ospedali pubblici e uffici pubblici, carceri, tribunali, stazioni di polizia e caserme varie.
E’ pure discutibile che ci siano nelle scuole pubbliche insegnanti di Religione pagati dallo Stato e non dalla Chiesa, quando c’è penuria di fondi per retribuire gli insegnanti di sostegno.
Purtroppo laicità e antifascismo attivo, che lo Stato Italiano reca in Costituzione, diversa da quella di altri Stati, non sono completamente attuati anche per il fiato sul collo da parte del Vaticano e del suprematismo in ascesa. Meditiamoci sopra.

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