domenica 19 marzo 2017

775. I misfatti della grande distribuzione e Marchi Registrati.

Parliamo della mentalità ideologica del liberismo statunitense di fottere capacità acquisite e idee commerciali al prossimo.
I diritti e i marchi registrati nel nuovo capitalismo USA sono diventati la chiave nello scippo commerciale di idee e patrimonii culturali.
Dai 2 fratelli McDonald, inventori del metodo rapido di cucinare hamburger di buona qualità parte una piccola storia di ambizione, avidità e soprusi, quella della creazione della McDonald's da parte di Ray Kroc, che comprando il terreno del loro primo vero ristorante ottenne poi i diritti alla concessione del marchio, diventato poi emblema multimiliardario della globalizzazione.
In tempi molto più recenti, depositando il marchio "Chianti Putto" gli statunitensi avevano privato letteralmente i vignaioli di quella porzione di Toscana di quel commercio col marchio DOC dell'antico vino basato sulla zona di coltivazione, sulle quantità di produzione e sulle proporzioni di diversi vitigni rossi e bianchi. Per lustri il Chianti Putto Wine è stato praticamente solo californiano.
Successivamente, nel 1987, la famiglia Quinn, del Montana, ebbe la bella idea di registrare il marchio pseudoegizio “Kamut”, con relativa storiella del rinvenimento di quegli antichi semi nella tomba di un Faraone, per commercializzare l'antico grano Khorasan originario dell'Anatolia e oggi coltivato in Medio e Vicino Oriente e in Europa mediterranea.
C'è poi l'inquinamento genetico all'interno di vastissime zone monocolturali per cui piccoli e medii agricoltori statunitensi vengono trascinati in tribunale e spesso rovinati dalle Multinazionali che ad arte circondano zone di colture basate su sementi tradizionali con le loro, basate su semi OGM.










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