Giorni fa ho letto in Google la notizia della morte a fine-settembre di un certo Ali Sàlem dopo lunga malattia: nato al Cairo nel 1936 era sceneggiatore, scrittore satirico e commentatore politico di lingua araba. Era un uomo di pace, ma in Italia non era così famoso.
Allora mi sono documentato sulla Rete e ho scoperto che dal 1965 scrisse 25 sceneggiature e 15 libri. Del ’71 è la sua opera più famosa, “La scuola dei facinorosi”, spettacolo comico che parla di una classe di adolescenti ribelli e litigiosi, rieducati da una professoressa, che, assieme ad altri suoi lavori è diventato un classico del Teatro Egiziano Contemporaneo. La sua opera è spesso etichettata come satira politica.
Dopo gli accordi di Oslo, nel ’94 volle mettersi in viaggio da solo in auto per raggiungere Israele, per soddisfare la propria curiosità sugli sviluppi di una pace finalmente realizzabile, viaggio che descrisse come serio tentativo di buttarsi alle spalle l’odio, sentimento che per lui impediva la percezione della realtà nuda e cruda. Dopo più di 20 giorni di permanenza concluse che un’effettiva cooperazione tra le 2 nazioni era allora possibile.
“Viaggio in Israele”, libro scaturito da quell’esperienza, risultò campione di vendite quell'anno in Egitto ma suscitò polemiche tali da provocare la sua esclusione dalla comunità intellettuale egiziana e dal sindacato, che da quel momento lo considerarono filo-sionista.
Le sue sceneggiature non furono più prodotte in Egitto ma poté continuare a collaborare alle colonne “Esteri” di Al Hayat, giornale arabo con base a Londra.
Da quel diario di viaggio lo sceneggiatore ebreo statunitense Ari Roth trasse il lavoro teatrale "Ali Salem Drives to Israel", che uscì negli USA nel 2005, anno in cui Sàlem ebbe la Laurea Onoraria dall’Università israeliana Ben Gurion del Negev: 3 anni dopo ricevette il Premio per il Coraggio Civile dalla Train’s Foundation per le sue posizioni, per la cooperazione con Israele e la sua opposizione all'Islam radicale.
Mi sarebbe piaciuto vederlo intorno a un tavolo con Gad Lerner, Manuela Dviri, Radu Mihaileanu, Rula Jebreal, Daniel Barenboim e Hiam Abbas.
Mi sarebbe piaciuto vederlo intorno a un tavolo con Gad Lerner, Manuela Dviri, Radu Mihaileanu, Rula Jebreal, Daniel Barenboim e Hiam Abbas.
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