Ad agosto per il secondo anno di seguito vacanze tranquille e stanziali nella Toscana tirrenica, dal 10 al 21. Come nel 2014 il viaggio da Milano è stato in auto, ma molto più breve con un percorso più omogeneo e meno affascinante, terminando molto prima di Capalbio in Maremma: Marina di Pietrasanta - Focette, in piena Versilia.
In autostrada da Parma lo sguardo inquadra a sinistra la geometria unica delle quinte delle Alpi Apuane che si avvicendano e si sovrappongono nude o verdissime: Alpi per la maestosità ma Appennini per la loro dorsalità geografica, in parte spogliate e sventrate da cave di marmo plurimillenarie.
Il nostro albergo “Oceano”, dagli interni marinari bianchi e blu con qualche mural azzeccato, è praticamente di fronte alla "Bussola".
Il Lungomare della Versilia è dritto e monotono ma piacevole per la vegetazione e a tratti sontuoso per le presenze architettoniche anche decadenti: da nordovest a sudest ville e alberghi d'ogni epoca a sinistra, e stabilimenti balneari con ristoranti e locali a destra. Da neofita della zona l'unico riferimento per il mio senso dell'orientamento scarsissimo è il ponte sulla foce del fiume Motrone, corso d'acqua più volte deviato nei secoli che raccoglie acque di più provenienze, ora popolato da oche e anatre e altri volatili, che ha rimpiazzato l'antico porto del fiume Versilia: proprio a Focette sbocca in spiaggia, canalizzato.
La spiaggia della Versilia è nota per essere molto profonda e sabbiosa, un tempo bordata da pinete decantate da poeti e cultori del paesaggio toscano: comunque palme, pini marittimi e buganvillee la fanno ancora da padroni come vegetazione ornamentale.
Il centro di Pietrasanta, a circa 5 chilometri dal Lungomare, è una chicca di epoca comunale con edifici civili e di culto in vari stili a contrasto: piazza Duomo, con la Cattedrale di marmo bianco accostata al campanile squadrato e alto in mattoni rossi, è stata valorizzata da istallazioni scultoree e botaniche, con opere degli artisti residenti Igor Mitoraj, polacco nato in Germania, e Fernando Botero, colombiano di origine versiliana e altri artisti come il pistoiese Luigi Galligani famoso per le sue Sirene. Un portale di pietra con piante di cappero incastonate introduce a questa piazza lunga, prospettica e solenne che si conclude in salita con una specie di Belvedere. Le strette vie del Borgo oltretutto pullulano di boutique, gallerie d'arte, botteghe artigiane e ristoranti.
Qui in Versilia ho scoperto a tavola e in gastronomia, oltre alle solite specialità toscane d'orto, fattoria e mare, i tordelli, ravioli tondi di magro o di carne dalla pasta morbida e consistente, e la scarpaccia, sformato gustosissimo d'ortaggi e farine di frumento e granturco senza uova, sottile quasi come la farinata ligure.
Tra l’albergo "Oceano", volumi moderni con blocchi di cemento, ringhiere di legno e colori pastello, e lo stabilimento "Lido" con ristorantino all’aperto dove abbiamo fatto vita di spiaggia tra amici e parenti, una camminata di meno di 10 minuti a piedi. Il caldo e il sole meno implacabili di quelli milanesi delle ultime settimane di lavoro ci hanno coccolati e cullati.
Quasi tutti laggiù si sono rivelati molto sbrigativi ma affabili e efficienti, a partire da Simona che col marito sommelier e la sua famiglia ci ha ospitati nel suo hotel, appunto.
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