mercoledì 17 dicembre 2014

680. Mafia metropolitana

Di apologia di fascismo e di ricostituzione del partito fascista o nazista, reato previsto in Italia dal 1952 con la Legge Scelba, non è mai stato punito nessuno con sentenza della Cassazione, nonostante le numerose imputazioni e condanne, in sèguito annullate.
Una condanna della Cassazione avrebbe anche escluso gli imputati dai Pubblici Uffici per sempre.
Ma tanti fascisti riconosciuti e dichiarati, anticomunisti viscerali, invasati ed estremisti furono puniti negli "anni di piombo", periodo in cui lo Stato perseguì qualunque estremismo di destra e sinistra con piglio giustizialista e dispotico, per atti di terrorismo stragista, attentati e rapine.  
A Roma, poi, quei mitici soggetti di destra, culturalmente cinici, protervi e prepotenti, una volta scarcerati si son messi con naturalezza ad esercitare il proprio potere minatorio, anche attraverso precedenti legami ideologici mai interrotti, su ogni area politica attiva: appalti, progetti e incarichi per far soldi a palate alle spalle dei contribuenti, eludendo leggi e regole, con una collusione clientelare oceanica.
Mafia Capitale è mafia destrorsa, vera e metropolitana, che è riuscita a estorcere complicità fruttuose anche ad ampie frange della politica di sinistra.
Fregandosi le mani a ogni terremoto, catastrofe naturale e evento globale, l'arroganza strutturale del pensiero fascista, mai punito seriamente, sta portando questo Paese, già senza senso dello Stato, al disastro.   

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