Ai tempi in cui frequentavo liceo e università, di donne come "Lei" non ce n'erano e io credevo ingenuamente che le donne in quanto donne erano molto meno fasciste degli uomini o quantomeno esplicitavano il loro spirito fascista con molta meno arroganza.
"Lei" è la Garnero-Santanché che poco fa in tivù ha chiamato volutamente "delinquente" il Giornalista Marco Travaglio, giudicato colpevole del reato di diffamazione e condannato a pagare un'ammenda dalla Cassazione, equiparandolo così alla frode fiscale per cui la Cassazione ha inflitto al Politico e Imprenditore S.B. qualche anno di galera, ridotto a un annetto per effetto di un indulto qualunque: si può pensare davvero che Travaglio e un pezzo grosso come quello siano allo stesso modo colpevoli? Secondo me però Travaglio è liberale per vocazione e quell'altro è liberista per interesse. Parametro diverso da questo non è per me ammissibile!
Ma gli sdoganamenti di espressioni sbagliate, di insulti restituiti per ripicca infantile sui media, dell'assimilazione di liberismo, liberalismo e libertarismo e di comportamenti assolutamente futili e dannosi e persino dell'apologia di Fascismo costituiscono forse l'unica modernità ideologica di cui è stata capace la nostra Politica Italiana.
Che tristezza profonda! Oggi vedo un'imprenditrice di estrema destra che, con un percorso alle spalle di appartenenza politica a singhiozzo, arriva a difendere S.B., i suoi interessi e i propri, dopo averlo a lungo disprezzato, insultando persino con apprezzamenti omofobi da vera destrorsa un giornalista coraggioso, allievo di un Montanelli che fu definito "comunista" dal Proprietario del Giornale che aveva fondato: su questo rido assieme a Montanelli, che negli anni '70 io consideravo fascista.
E davvero la ricchezza e l'interesse del singolo sono diventati i valori dominanti di questa società: allora evviva le tanto vituperate ideologie.
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