domenica 30 dicembre 2012

559. Cordogli opportunistici da nausea violenta.

E' morta la grande Levi-Montalcini, e quella facciatosta destrorsa, tanto per usare eufemismi, di Alemanno le dedicherà una strada di Roma dopo che anni fa il suo camerata Storace aveva detto di essere "pronto ad andare a portare le stampelle" proprio a lei, da lui definita, come senatrice a vita, "strumento micidiale di sostegno del governo Prodi e persona di parte". 
E lei, con un tempismo eccezionale, gli aveva risposto dalle pagine di un quotidiano: “In pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, continuo la mia attività scientifica e sociale del tutto indifferente agli ignobili attacchi rivòltimi da alcuni settori del Parlamento italiano” ed “esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria". Con lei abbiamo perso, oltre che gli scontati talenti provati da un Nobel e da una dedizione alla ricerca cominciata con mezzi minimi e durata praticamente tutta la sua lunghissima vita, un esempio incredibile d'equilibrio e dignità intellettuali, talmente incredibile da apparire spesso snob. Ma, se a tacciarla di faziosità troviamo gente della risma di Alemanno e Storace, francamente quelle esagerazioni espressive della "Marie Curie italiana" si diluiscono nella tenerezza del demodé. Viva la Levi-Montalcini!!

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