mercoledì 26 dicembre 2012

557. Rivisto a SantoStefano "Parenti Serpenti"...

In un paese abruzzese, un miscuglio di Sulmona e L'Aquila, sta cominciando a nevicare prima di Natale. Qui come ogni anno arrivano da città diverse 2 sorelle e 2 fratelli: Lina, con marito e figlioletto che è anche voce narrante, Milena e consorte, Alessandro con moglie e figlia adolescente, e Alfredo, che è scapolo. Nella casa abruzzese dove son nati e cresciuti abita ancora la matriarca Trieste, lucida e efficiente, col marito Saverio, ex carabiniere, al contrario molto confuso. Coi 2 vecchietti c'è uno scambio di gran gioia, affetto e calore, e tutti si godono insieme tutte le antiche tradizioni locali: la trilla, il baciamano natalizio ai genitori, i doni, la messa di mezzanotte, il cenone della vigilia di Natale e i vari giochi. Poi dalla calma piatta dell'ipocrisia, tra i visitatori vengono a galla i primi litigi, di cui i 2 padroni di casa restano all'oscuro. 
Ma l'anziana Trieste, dopo il tanto affetto che le sembra d'aver respirato, il giorno di Natale a pranzo comunica a tutta la famiglia riunita che lei e suo marito andranno a vivere gli ultimi anni della loro vita a casa di uno di loro, orrificata com'è dall'idea dell'ospizio. A chi di loro li ospiterà per sempre andrà metà della loro pensione e quella casa al paese: con questa volontà getta in un imbarazzo sconvolto i congiunti, senza però accorgersene, Figli, figlie, nuora e generi riescono ad appartarsi per reciproci rinfacci acidi ed egoistici, che non porteranno a nulla. Ma la soluzione inattesa è suggerita dal telegiornale con la notizia di un appartamento esploso a causa di una bombola di gas difettosa. 
Questo film del 1992 è stato giudicato "inutilmente acido e perfido", per il ritratto che dà di quella piccola borghesia: valori tradizionali solo esteriori e sentimenti religiosi solo folcloristici mentre l'egoismo cinico appare invece la sua morale più radicata. Che direbbe allora lo stesso critico di "Signore&Signori" del '66, di "Roma-bene" del '71 e, pure di Monicelli, di "un borghese piccolo piccolo" del '77? In realtà per me il passaggio dalle caratterizzazioni macchiettistiche di tutti quanti i personaggi alla semplice confezione dell'incidente per i 2 genitori è la genialità grottesca e amara così tipica della seconda produzione del grande Monicelli. Tutti gli attori, soprattutto le donne, hanno qui una resa eccellente, ma voglio citare tra tutti Marina Gonfalone, Alessandro Haber, Cinzia Leone e Paolo Panelli. 
Molto italiana ed apprezzabile la trovata per cui la storia è praticamente raccontata fino all'epilogo dalla voce del nipotino, che solo in conclusione si vede finir di leggere in classe il tema "Vacanze di Natale", trasformando così l'intero film in un flashback. Un vero classico da rivedere. E i titoli di coda scorrono sulle note di "Vivere", ma nella versione anni '70 di Jannacci.

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