La bolognese berlusconiana Annamaria Bernini*: diciamo che fin dalla prima volta provo un'attrazione e un'eccitazione patologiche nel vederla parlare in pubblico. Ormai le sopracciglia sono per sempre sparite sotto la frangia che fa da visiera ai suoi occhi perennemente sfavati in quella porcellana irreale: è veramente inquietante questa donna senza espressione ma con un busto che, durante gli interventi in video, beccheggia e fa ondeggiare la chioma, apparentemente per supplire alla fissità totale dei muscoli facciali. Noto che anche il collo, prima a strofinaccio, ora appare imbalsamato decentemente. Insomma, una maschera veneziana o di Halloween, mentre a parità di plastinazione** o canditura***, il suo adorato S.B. pare invece una cartapesta del Carnevale di Viareggio, col sorriso da pescecane, i capelli impastati e le orecchie diventate enormi negli anni, non certo per effetto delle decine di mentite e smentite ascoltate fino ad oggi dalla sua propria voce.
Tra gli esempi "televisivi" di estetica artificiale direi che la Bernini è la donna che, pur senza madornali deformazioni chirurgiche, più ha perso mobilità facciale, in contrasto con una parlantina colta ma spesso convulsa e ansiogena con picchi d'arroganza e accoramento, anche dovuti alla parte politica che deve faticosamente difendere.
Ma la "giovanezza candita" mostrata in tivù è aspirazione attuata, anche peggio di così, pure da altri "personaggi".
Ancora bellissima nell'insieme, pure Nina Morić col suo biascicamento forse dovuto al naso imploso e alla bocca non ancora esplosa ma vicina alla deflagrazione, esibisce una parlantina convulsa, ma le cose che dice interessano ben poco: però potrebbe ispirare Tim Barton.
E che dire della fascista berlusconiana Garnero-Santanché? Di lei m'indispone tutto l'artificio e l'acrimonia che continua a sfoggiare. I discorsi sempre sopra-tono di questa madamina moderna, ampollosi e insieme volgari, escono da una fesa di vitello incisa di fresco dotata d'una dentatura da pescecane, in effetti una bocca da primato.
Invece vedere il "prima e dopo" di Ferilli, Parietti e Gruber serve a valutare quanto sono rimaste giovani deformando non poco le loro fisionomie.
Della Sabrinona nazionale son rimasti tali e quali i modi nostrani e la levigatezza della pelle ma non i tratti e i piani facciali: bocca sovrastrutturata che rende faticosa la parlata e zigomi che si fondono con le guance in un effetto bambola, assolutamente consono alle frasi nazional-popolari che riesce a snocciolare.
Alba Parietti è riuscita a mantenere in 30anni un'espressione intelligente che le serve per parlare "a sinistra", nonostante tutto quel che s'è fatta cambiare in faccia: ricordo d'aver visto una sua foto dove a diciott'anni sfoggiava dei begli occhi a fessura tipo quelli naturali di Nancy Brilli. In tivù può risultare divertente e accattivante ma al cinema fa davvero "piangere".
Infine, la Gruber è rimasta se stessa e ha mantenuto il suo personaggio, dimostrando ancora, almeno in video, l'età dell'esordio (io c'ero) ma "sviluppando" negli anni zigomi, bocca, sussiego, ironia e sarcasmo intelligente. Il mio apprezzamento globale nei suoi confronti salirebbe ancora se si truccasse e addobbasse meno, ma sono dettagli: è forse colpa dei truccatori-tivù, visto che pure per la "intonsa" Berlinguer più passano gli anni più si appesantisce il makeup?
* http://wabesmemo.blogspot.it/2011/02/221.html
**Lungo procedimento, brevettato da tale VonHagens, che conserva rigidi e inodori i tessuti dei corpi umani e animali privi di vita tramite la sostituzione dei liquidi con silicone, pur mantenendone inalterati i colori, già da metà degli anni '90 in mostra, ora in tutto il mondo sotto il nome di BodyWorlds/Koerperwelten.
*** Procedimento di conservazione interamente a freddo mediante immersione in uno sciroppo di zucchero che, sostituendo fino al 70 per cento per osmosi i liquidi contenuti, permette di non snaturare le componenti aromatiche naturali.
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