Questo scorso lunedì, Giornata Mondiale del Jazz appena proclamata dall'Unesco per il 30 aprile d'ogni anno a venire, ho partecipato a un'altra puntata dell'Infedele su La7 dove l'ospite musicale era il bravissimo duo jazz Fresu-Dibonaventura: tutte le esibizioni con ottoni, bandoneòn e piccole percussioni mi son piaciute, prima tra tutte la versione emozionante dell'Inno dei Lavoratori. A programma inoltrato una loro improvvisazione ha accompagnato Lella Costa, che apprezzo molto, in un monologo sul femminicidio, piaga sociale internazionale recentissimamente riconosciuta. E' stata una puntata sulla rappresentazione sindacale in crisi e sui lavoratori licenziati e in lotta, con un ex-banchiere e un mobiliarista a confronto con diversi volti della sinistra tra cui anche una sottosegretaria di questo governo Monti. Un polo d'attenzione è stata la testimonianza di un "famoso" dipendente della Lega, autista e guardia del corpo di Renzo Bossi, licenziato di recente dopo un anno di "mobbing bianco". Ho individuato uno degli invitati di Lerner come mio compagno alle elementari in ChinaTown e avvicinarlo all'uscita è stato stimolante, dopo che oltretutto, settimane fa, avevo potuto salutare inaspettatamente sempre negli stessi Studi la mia professoressa di Russo, slavista e "russologa" insigne. Ma questo primo maggio è stato un giorno di protesta e di disagio, in tutte le piazze e le regioni d'Italia, con un concerto penoso e pretenzioso a Roma.
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