mercoledì 21 settembre 2011

354. Vacanza a Ischia

Appena arrivati ecco la mia impressione di Ischia: nell'abitato elementi che mi fanno pensare a isole greche, Sicilia, Dalmazia, Liguria, Catalogna e Provenza, non avendo mai soggiornato per più di qualche ora in territorio campano. Una spiaggia non certo selvaggia ma molto bella. IschiaPorto e IschiaPonte sono densamente costruite e popolate. E hanno un fascino derivante da un sapiente accostamento di case nuove molto semplici a quelle vecchie, con tanto verde che rende l'insieme molto attraente. Abbiamo un primo assaggio della fama termale dell'isola, subito in albergo: piscina calda "termale" estremamente rilassante. Il caldo è intenso, non soffocante ma gl'ischitani si lamentano dell'acquazza, cioè dell'afa umida che pesa addosso. Il giorno per cui prenotiamo un giro pomeridiano in bus sorge rinfrescato dalla pioggia e dal vento notturni. Anche durante il viaggetto abbiamo avuto piovaschi e vento, ma in ogni modo abbiamo potuto godere viste magnifiche per i 6 diversi comuni dell'isola. Ad esempio l'isolotto di Sant'Angelo e lo spiaggione dei Maronti. Davanti a Laccoameno il famosissimo scoglio di tufo a forma di fungo. Come in Svizzera, Valtellina e Piemonte ci sono crotti, grotti e crote, qua sono numerosissime le "cantine" scavate nel tufo della montagna, appositamente per conservare il vino, patrimonio tradizionale d'Ischia. E' singolare notare come la stessa idea fosse realizzata forse da millenni a chilometri di distanza, nella stessa Italia di S.B. e della Lega. Ma probabilmente pure altrove. E' questo tipo di globalismo della civiltà umana che personalmente m'affascina, cioè l'ingegno universale, slegato dai luoghi.

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