Vacanza a meta' luglio: sollievo, ansia e leggerezza: nessun programma definito quest'anno ma solo biglietti aerei e prenotazione d'albergo in tasca da meta' aprile, con uno scalo rivelatosi inutile, a Lisbona. Dormirci una notte senza poterla minimamente visitare e' stato castrante, data la fama decantata da tutti. Comunque il suono della lingua portoghese e' stato per le mie orecchie un balsamo anche mentale, dopo 1 anno di lavoro e 2 ore e mezza di ritardo da Malpensa. Il volo finale e' appunto Lisbona-Newark: in altre parole si va a Newyork!
Dall'oblo', senza conoscere la rotta, vedo un mare ghiacciato, che potrebbe essere anche una distesa di nubi consistentissime, ma molto al di sotto della nostra quota. Dopo un pisolino intravvedo un cono vulcanico scurissimo emergente dall'oceano. Le attenzioni del personale portoghese di linea ci portano fino al punto in cui finalmente mi si presenta la costa lagunare della zona di N.Y.: di li' a poco l'atterraggio. Monorotaia e treno fino a Manhattan con l'impatto dei suoi grattacieli, ma soprattutto quelli pre-moderni mai visti in Italia, spessissimo in mattoni, con fregi e caratteristiche deco', neoclassiche e neogotiche. Alloggiati di fronte al Madison Square Garden, non perdiamo tempo per un giro veloce: da vedere Time Square col suo riverbero visuale e mentale da BladeRunner, grande film di fantascienza, e Chelsea per la sua atmosfera insieme godereccia e casereccia, dove con amici americani abbiamo pasteggiato una prima volta alla locale Cafeteria. Qui mi ritrovo, e non e' da me, a gustare un'insalatona deliziosa all'italiana, che pare inventata da me, a base di cavolo nero.
Il mattino dopo: Grand Central Station e' gia' un monumento, nodo multifunzionale, grandioso e prezioso, con l'ambiente piu' alto a volta dipinta di celeste con mappe astrali di gran suggestione, e specchi, marmi e luminarie deco' che riecheggiano la piu' bella fermata del metro' moscovita. Altro monumento meno originale ma pure d'impatto: la cattedrale cattolica di San Patrizio, neogotica, che pare un compendio del Duomo di Milano, di NotreDame di Parigi e dell'abbazia di Westminster.
Comunque, girando per l'isola, ci si rende conto da come l'architettura stessa spesso modifichi e accentui in modo sostanziale le prospettive orizzontali e verticali. Si gira e si capita per caso davanti a 2 luoghi cinematografici famosissimi, il locale gay "Stonewall " su cui fu costruito un film crudo, divertente, ma di denuncia civile su un famoso e brutto fatto di cronaca e repressione, e la gioielleria di "Colazione da Tiffany", film di culto con Audrey Hepburn.
CentralPark, vera riserva naturale che mostra come avrebbe potuto diventare il ParcoLambro di Milano: laghi, laghetti e stagni con anatre, scoiattoli e tartarughe d'acqua. La musica dell'acqua si mischia a quella di saxofoni e arpe cinesi. Vista solo la parte sud usciamo a vedere li' vicino un altro edificio storico di fama: il Paramount Building, quello delle Produzioni Cinematografiche, pregevolissimo e austero. Il clima estivo e' soffocante ma incrociamo tante piccole oasi verdi con panchine e ombra.
Dall'oblo', senza conoscere la rotta, vedo un mare ghiacciato, che potrebbe essere anche una distesa di nubi consistentissime, ma molto al di sotto della nostra quota. Dopo un pisolino intravvedo un cono vulcanico scurissimo emergente dall'oceano. Le attenzioni del personale portoghese di linea ci portano fino al punto in cui finalmente mi si presenta la costa lagunare della zona di N.Y.: di li' a poco l'atterraggio. Monorotaia e treno fino a Manhattan con l'impatto dei suoi grattacieli, ma soprattutto quelli pre-moderni mai visti in Italia, spessissimo in mattoni, con fregi e caratteristiche deco', neoclassiche e neogotiche. Alloggiati di fronte al Madison Square Garden, non perdiamo tempo per un giro veloce: da vedere Time Square col suo riverbero visuale e mentale da BladeRunner, grande film di fantascienza, e Chelsea per la sua atmosfera insieme godereccia e casereccia, dove con amici americani abbiamo pasteggiato una prima volta alla locale Cafeteria. Qui mi ritrovo, e non e' da me, a gustare un'insalatona deliziosa all'italiana, che pare inventata da me, a base di cavolo nero.
Il mattino dopo: Grand Central Station e' gia' un monumento, nodo multifunzionale, grandioso e prezioso, con l'ambiente piu' alto a volta dipinta di celeste con mappe astrali di gran suggestione, e specchi, marmi e luminarie deco' che riecheggiano la piu' bella fermata del metro' moscovita. Altro monumento meno originale ma pure d'impatto: la cattedrale cattolica di San Patrizio, neogotica, che pare un compendio del Duomo di Milano, di NotreDame di Parigi e dell'abbazia di Westminster.
Comunque, girando per l'isola, ci si rende conto da come l'architettura stessa spesso modifichi e accentui in modo sostanziale le prospettive orizzontali e verticali. Si gira e si capita per caso davanti a 2 luoghi cinematografici famosissimi, il locale gay "Stonewall " su cui fu costruito un film crudo, divertente, ma di denuncia civile su un famoso e brutto fatto di cronaca e repressione, e la gioielleria di "Colazione da Tiffany", film di culto con Audrey Hepburn.
CentralPark, vera riserva naturale che mostra come avrebbe potuto diventare il ParcoLambro di Milano: laghi, laghetti e stagni con anatre, scoiattoli e tartarughe d'acqua. La musica dell'acqua si mischia a quella di saxofoni e arpe cinesi. Vista solo la parte sud usciamo a vedere li' vicino un altro edificio storico di fama: il Paramount Building, quello delle Produzioni Cinematografiche, pregevolissimo e austero. Il clima estivo e' soffocante ma incrociamo tante piccole oasi verdi con panchine e ombra.
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