Venerdì milanese: concerto elettorale alluvionato e “grandinato” in piazza, con arcobaleno talmente bello da sembrar finto. Sabato di faccende, amici ritrovati felici, anche se pesti, con cena e festa di compleanno. Domenica di voto e chiacchiere, riposo e lettura, serata finale a passeggio, e pizza in compagnia con cinema al Mix-Festival: musica ‘disco’ nostalgica e poi quella klezmer di un film francese complesso e gioioso insieme, "Simon Eskénazy 2" il titolo sintetico. Il personaggio che nel primo film di una dozzina d’anni fa si scopriva gay con un contorno familiare non facile, nel secondo appena visto, è musicista affermato e “autoaccettato”: un figlio “straniero” avuto dalla fidanzata storica, madre ospite obbligata e relazioni assortite tra cui una esplosiva. Il suo clarinetto klezmer anima le situazioni con spirito ed emozione. Il capolavoro musicale nel film, per me, è “La Titine” di memoria chapliniana, in versione aschenazita! Da vedere di certo anche per la notevole "fotografia" a contrasti, e da ascoltare.
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