Un giorno feriale, dopo il lavoro, lo sforzo e la voglia di partecipare a un concerto. C’è pure la libertà dell’ascolto gratuito e la gratitudine consapevole verso lo sforzo di chi fa campagna politica non mediatica, non arrogante e senza salse sofisticate e velenose. Poi, quando a questi avvenimenti partecipano artisti e personaggi pubblici consci sì della propria fama e capacità ma, capaci di solidarietà almeno credibile, la soddisfazione di star lì a godersela pure con amici diversi tra loro è grande. A questo Concerto per Pisapia, incontro casuale e festoso prima con una recente amica, che è ancora giorno, in mezzo a una mezza folla già per me spiazzante, nella piazza della Stazione Centrale di Milano. Poi, a tappe, gl’incontri con gli altri amici, man mano che diventa buio e che la ressa diventa calca. Dal vivo, rock e punk, e dal deejay, grandi classici di Lennox e Jovanotti, con un "pubblico" calcolato in 25000. Una bella atmosfera festosa, un po’ d’ansia “demofobica”, un po’ d’affanno per il fumo in cui siamo immersi, pur all’aperto. Finché mi sono avviato verso casa, anche con la soddisfazione di non aver notato nessun picco etilico da parte di tutta quella gente alle prese con lattine e bottigliette.
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venerdì 13 maggio 2011
275. Concerto del 10 maggio alla Stazione (nota)
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