Un bellissimo pomeriggio di domenica, radioso e probabilmente inquinato, grazie al diradamento dei provvedimenti antismog seguito al cambiamento dei parametri d’analisi dell’aria operato anni fa mi pare proprio da Letizia Brichetto-Moratti che ora governa Milano. All’Arco della Pace, lungo l’asse urbano milanese Sempione-Parco-Castello-Duomo dalle 18 alle 20 mi sono visto dal vivo uno spettacolo politico, bello, contrariamente all’altro show-comizio di ieri, compendiato in tivù. E’ vero che sono di parte, ma non acritico.
Presentatrice dell’avvenimento Alessandra Faiella, per intenderci l’attrice comica famosa per il personaggio della p.r. Alexia-Ambient, che ha comunque parlato di “Stanlio”, come lei ormai chiama la Moratti, che da parte sua ha già respinto sdegnosamente il soprannome.
Ottavia Piccolo ha recitato “la ballata delle donne” di Sanguineti.
Il candidato sindaco del P.D. Giuliano Pisapia, in questa occasione come in altre appoggiato da S.E.L., la formazione di Niky Vendola, ha fatto un discorso su quel che Milano si merita e non si merita, sulle disfunzioni prodotte dai valori scelti dalla Destra e su come vuole vincere in prima battuta, senza ballottaggio. E ha anche ironizzato sulle “narrazioni” a cui Vendola ci ha abituato nelle sue trattazioni politiche.
La nostra sindaca in carica ha vestito nei racconti di tutti questi “comizianti” i panni di Stanlio, appunto, ma pure quelli della madre di Batman, per colpa dello scalpore negativo suscitato dal loft in stile “batcasa” di suo figlio: l’ipotesi è che forse sia pure dotata di superpoteri, visto che riesce a fare e dire cose molto in contrasto tra loro. Per ultimo è stata per lei evocata una Crudelia DeMon travestita da Mary Poppins: pareva uno spettacolo della Dandini. E dietro è venuto lo stereotipo femminile di questa Destra, emerso dal post-femminismo riformista e dalla nascita delle emittenti private, scollacciate per reazione alla censura del monopolio della Rai: stereotipo che s’è integrato nel tempo con le predilezioni viriliste dei vari capipopolo della Destra, ora attempati.
Vendola, da outsider, è partito con una delle sue dissertazioni dai toni fortemente retorici che seguite alla radio o in tivù, quasi sempre m’innervosiscono: dal vivo il suo accoramento m’è arrivato forte, sincero e d’impatto, parlando di cultura, donne, stranieri, giovani, inquinamento e nucleare, per lui narrazioni. M’hanno colpito, emozionandomi, 2 sue affermazioni: grazie alla Destra, l’individuo sempre più ha non un valore ma un prezzo, e grazie a questa Sinistra l’uomo come centro dell’universo dovrà cedere il passo all’uomo custode di questo pianeta, e per questo andremo a votare per i referendum, tutti quanti, comunque.
Questo momento collettivo m’è piaciuto e come a quello di venerdì scorso ci ho incontrato Moni Ovadia.
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