Rivendicando la difesa dei diritti dei cittadini glbt e l’omologazione dell’attuale realtà variegata delle famiglie, Gianfranco Fini ha “conquistato” categorie finora non funzionali al centrodestra, ma meno di 10 anni fa non la pensava affatto così. Ora stigmatizza con queste nuove posizioni anche sulle unioni civili, una sua destra liberale, democratica ed europea. Diritti civili e libertà individuali verso la coesione e l’armonia sociale sono le direttrici del nuovo scenario da lui profilato, ormai molto vicino ideologicamente all'indimenticato Ugo LaMalfa. Ma Fini è un postfascista e la sua conversione, per favore, rimanga, almeno per i postcomunisti, solo un piccolo sollievo e nessuno se ne esalti! Vero è che lo squallore degli scandali del premier e la richiesta delle sue dimissioni ridefiniscono il quadro politico. Comunque le parole inequivocabili di Fini sui diritti di glbt e di tutte le coppie di fatto danno la misura di un primo possibile confronto in questa seconda repubblica con una destra non stron2a. Almeno parrebbe. .....
(notizia da www.ansa.it e www.iltempo.it)
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