I pubblicisti del sito Pontifex.Roma evidentemente non amano essere criticati, ma manifestare questa debolezza fa davvero "tendenza": opinionisti e giornalisti televisivi e della carta stampata lo fanno ormai quasi tutti i giorni.
Sulla rete il loro attacco clericalista a un "Tettamanzi pro-moschea" ha innescato in un attimo reazioni e prese di posizione di ogni tipo. Ma oggi loro hanno esplicitato quell'irritazione tirando legittimamente in ballo il copyright, blindando così virtualmente il sito, difendendolo oltretutto con la richiesta di registrazione obbligatoria per gli autori di commenti: nel loro caso la scarsa sopportazione delle critiche è stata rinforzata dall'insulto del dubbio sulla loro serietà professionale. Da qualunque parte sia arrivato io non lo considero un attacco legittimo ma una provocazione falsa e gratuita.
Ma qui sottolineo che del pensiero clericalista di "Pontifex" disprezzo la violenza ideologica indiscriminata! Però io la riconduco a un integralismo dottrinale in buona fede, come chiunque si senta condizionato in toto da un qualsiasi proselitismo religioso.
E da un punto di vista laico o laicista pochissime religioni, in effetti, non sono omofobiche, sessuofobiche, teocratiche e sessiste, quindi scampiàmocene da soli!!
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