Di Giampaolo Tomasi la bellissima immagine, pare non inedita, sul numero di luglio di Max: il giornalista e scrittore "antimafie" Roberto Saviano, morto, sul tavolo dell'obitorio.
Nessun effettaccio cruento, ma solo l'abbandono, il sonno.
Un uomo da ammazzare, per molti, ma per molti altri da ammirare: da ammirare anche per questo, perché evidentemente nessuna superstizione gli ha impedito di affrontare questa uscita mediatica alla "Oliviero Toscani".
Un uomo cosciente del fatto che tanti lo vorrebbero davvero come in quel ritratto.
Con nemici come la camorra, Daniele Sepe, il direttore Fede, S.B. e molti altri che lo perseguitano in modi differenti, la sua vita è un percorso a ostacoli, ma non all'aperto: per le parole di libertà che scrive e pronuncia.
Saviano è da leggere anche su www.robertosaviano.it
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