Le precise regole, direi fiscalissime, per la presentazione delle liste elettorali furono disposte da una repubblica giovanissima in un’epoca in cui vigeva il sistema proporzionale: allora, forse , non c'era neppure un minimo sbarramento.
Negli anni successivi si venne ad evidenziare con lo studio del marketing e della psicologia applicata, la convenienza, per ogni lista o partito, ad apparire primo nelle schede elettorali, cosa che trovo ridicola rispetto a una coscienza politica “normale” .
Ma queste regole non vennero praticamente mai modificate, nè all’ introduzione del sistema maggioritario, nè alla sua successiva correzione, nè all’inserimento della quota proporzionale, nè tantomeno all’innalzamento dello “sbarramento”, che oltretutto ha eliminato diversi partiti minori ma significativi della sinistra.
A questo punto mi pare che quest’anno, certi schieramenti abbiano approfittato a criticare queste regole attualmente incoerenti, avendo allungato malamente il brodo a causa di loro disagi interni, e abbiano giocato a fare le vittime rispetto agli attacchi assolutamente legittimi dei loro avversari.
Non certo isolato, il Presidente ha dovuto tener conto che non si poteva tener fuori dalla competizione elettorale una parte politica assolutamente essenziale all’agone maggioritario. O queste regole andrebbero cambiate, o un ritorno magari non integrale all'antico sistema proporzionale sarebbe opportuno, con un meccanismo che consolidi le coalizioni e che rottami sul nascere le cosiddette liste-civetta, mezzuccio di cui assieme ad altri trucchetti la politica dovrebbe spogliarsi.
Ma di base il sistema politico italiano dovrebbe denudarsi come sotto un body-scanner, per riuscire a esporre verità obbiettive che buona parte del mondo già mostra e mette alla prova per l’attuazione di progetti a respiro planetario quali la rivoluzione energetica già in atto in Germania, decisa da tutto il suo parlamento: destra, sinistra, democristiani e Verdi.
Finora l’Italia sta facendo il proprio male, facendo ridere o piangere il mondo.
Negli anni successivi si venne ad evidenziare con lo studio del marketing e della psicologia applicata, la convenienza, per ogni lista o partito, ad apparire primo nelle schede elettorali, cosa che trovo ridicola rispetto a una coscienza politica “normale” .
Ma queste regole non vennero praticamente mai modificate, nè all’ introduzione del sistema maggioritario, nè alla sua successiva correzione, nè all’inserimento della quota proporzionale, nè tantomeno all’innalzamento dello “sbarramento”, che oltretutto ha eliminato diversi partiti minori ma significativi della sinistra.
A questo punto mi pare che quest’anno, certi schieramenti abbiano approfittato a criticare queste regole attualmente incoerenti, avendo allungato malamente il brodo a causa di loro disagi interni, e abbiano giocato a fare le vittime rispetto agli attacchi assolutamente legittimi dei loro avversari.
Non certo isolato, il Presidente ha dovuto tener conto che non si poteva tener fuori dalla competizione elettorale una parte politica assolutamente essenziale all’agone maggioritario. O queste regole andrebbero cambiate, o un ritorno magari non integrale all'antico sistema proporzionale sarebbe opportuno, con un meccanismo che consolidi le coalizioni e che rottami sul nascere le cosiddette liste-civetta, mezzuccio di cui assieme ad altri trucchetti la politica dovrebbe spogliarsi.
Ma di base il sistema politico italiano dovrebbe denudarsi come sotto un body-scanner, per riuscire a esporre verità obbiettive che buona parte del mondo già mostra e mette alla prova per l’attuazione di progetti a respiro planetario quali la rivoluzione energetica già in atto in Germania, decisa da tutto il suo parlamento: destra, sinistra, democristiani e Verdi.
Finora l’Italia sta facendo il proprio male, facendo ridere o piangere il mondo.
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