venerdì 26 febbraio 2010

081. Arcigay aprirebbe alla Chiesa Cattolica (notizia ANSA)

"Gli omosessuali non sono tutti di sinistra". Il mio punto di vista a riguardo è il seguente: ritengo che per un GLBT essere di sinistra, anche genericamente, sia oggi confortante, semplicemente perché è l'unica area politica dove alcuni, pur tra polemiche varie, si occupano seriamente di diritti umani e civili.

Certo che il sentirsi di sinistra, al di là del conforto, ha da essere indipendente dalla propria identità sessuale!

Va considerato che fino a pochi decenni fa in Italia, gli unici che appoggiavano il diritto a vivere qualunque sessualità, nel rispetto del prossimo, in privato o in pubblico erano i Radicali, in nome del libertarismo, per me ancora sacrosanto: negli anni '70 erano ancora un movimento "extraparlamentare" e fino alla metà degli anni '60 tutta la sinistra trovava irrilevante, o qualunquista, la questione della libertà sessuale. Solo il movimento femminista diede vero impulso alle future rivendicazioni anche GLBT.

Poi, Pannella e i suoi, secondo me, mostrarono di estendere a troppe questioni il loro libertarismo e a me e ad altri militanti radicali, apparvero troppo voltagabbana o quantomeno qualunquisti.

Ritrovo ora quello stesso "pragmatismo opportunistico" nelle ultime dichiarazioni di Luxuria di conciliazione col PdL, che m'ha sinceramente deluso, avendo io spesso votato negli ultimi anni a sinistra dell'attuale P.D. : la compagna Guadagno ha militato con puntuale incisività, e forse era entrata in politica nell'unica area che a quel punto accettava di raccogliere le istanze GLBT, ma non pensavo che la sua scelta di Rifondazione Comunista fosse stata così strumentale.

E' banale ma inconfutabile la dichiarazione dell'ex presidente di Arcigay, riportata dall'Ansa, cioè che non tutti i gay sono di sinistra: com'è pure vero che molti gay sono cattolici, in una Chiesa che non li vuole, ma se si sentono cristiani avrebbero la strada della conversione verso altre chiese. Solo che questo Mancuso invece auspica un'apertura verso la Chiesa.

Di don Andrea Gallo ce n'è uno solo ma non dimentichiamo che la Chiesa Cattolica è lontana dai poveri, dagli ultimi, e dai diseredati, nonostante le grandi ricchezze che possiede, e il gran numero di gay nel suo clero.

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