sabato 23 gennaio 2010

070. La Hack dalla Gruber il 22 gennaio (nota entusiasta)

Persona, donna, scienziato.
Quando il buddismo parla di persone di valore, mi viene in mente Margherita Hack, come l'ho appena vista in tv, oltre a come già la considero da anni.
Ecco la semplicità, la chiarezza, la franchezza, la libertà di una mente e di un cervello che lei considera la propria anima, che quindi finirà con la sua morte.
E' vero che io mi commuovo "facile", come dicono nella sua Firenze, ma una ottantantottenne che vive col proprio compagno da 67 anni, mi commuove davvero. Un qualunque sodalizio interpersonale così duraturo mi emozionerebbe.
Laica, atea e antifascista, ha detto che in quest'ultimo periodo si è trovata ad apprezzare Fini, meravigliandosi di se stessa, per il senso dello stato da lui più volte espresso.
L'indignazione di questa grande fiorentina e triestina rispetto a una classe politica che negli ultimi anni è per lo più "una serie di mezze calzette", ed "esempio di immoralità per gli italiani", che già, per motivi storici, hanno "assai poco senso dello stato", riscuote la mia acclamazione. Ha anche consigliato un ricambio spontaneo ai nostri vertici: "fuori dai piedi".
Penso siano in diversi ad averla considerata una vecchia demente, arrogante e insolente, sentendola parlare dalla Gruber ieri sera: io non sono d'accordo con quanti dimostrano di detestarla, ma ricordo a tutti che possiamo ANCORA, non si sa quanto a lungo, esprimerci liberamente.

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