Dagli anni '90 del XX secolo agli anni '10 del XXI secolo: da 100.000 a 3.5oo!
Di tigri una vera decimazione: e stiamo per entrare nell'anno della Tigre, in questo caso, triste casualità emblematica dettata dal calendario cinese.
Ma l'attuale incerto governo nepalese avrebbe decretato di estendere il territorio di un certo parco nazionale per espandere l'area di riproduzione del grande felino, nell'anno ad esso dedicato.
Appunto a Kathmandu s'è da poco tenuto un seminario internazionale sulle tigri che si estinguono.
Le stime di 20 anni fa erano già preoccupanti, ma si è fatto poco o niente!
Quello nepalese è solo un encomiabilissimo esempio, perché è probabile sia comunque troppo tardi.
E quanti vertici, seminari, protocolli, studi, tutti sul clima, in questi ultimi tempi!
Ma l'ampiezza degli accordi e i tempi di sterzata risultano davvero sempre inadeguati.
Sia per i paesi ricchi, sia per quelli poveri, è l'economia monetaria a venire prima delle tigri, del clima e del resto, o quantomeno, ad essere un grandissimo fattore condizionante, nel caso specifico, rispetto all'impellenza di qualunque innovazione energetica tesa ad abbassare drasticamente l'impatto dei gas-serra.
Il decentramento è di moda: ma quasi nessuno ha pensato seriamente a decentrare l'economia in modo massiccio, creando innumerevoli piccole sacche economiche autarchiche e cooperative, agroalimentari e artigianali da mettere in rete sul modello del commercio equo e solidale.
Favorire una distribuzione, almeno a macchia di leopardo, di tale economia, porrebbe in grado gli scienziati di ridisegnare "modi e fabbriche d'energia" per invertire d'impatto il disastroso destino ecologico di questo pianeta??
Di tigri una vera decimazione: e stiamo per entrare nell'anno della Tigre, in questo caso, triste casualità emblematica dettata dal calendario cinese.
Ma l'attuale incerto governo nepalese avrebbe decretato di estendere il territorio di un certo parco nazionale per espandere l'area di riproduzione del grande felino, nell'anno ad esso dedicato.
Appunto a Kathmandu s'è da poco tenuto un seminario internazionale sulle tigri che si estinguono.
Le stime di 20 anni fa erano già preoccupanti, ma si è fatto poco o niente!
Quello nepalese è solo un encomiabilissimo esempio, perché è probabile sia comunque troppo tardi.
E quanti vertici, seminari, protocolli, studi, tutti sul clima, in questi ultimi tempi!
Ma l'ampiezza degli accordi e i tempi di sterzata risultano davvero sempre inadeguati.
Sia per i paesi ricchi, sia per quelli poveri, è l'economia monetaria a venire prima delle tigri, del clima e del resto, o quantomeno, ad essere un grandissimo fattore condizionante, nel caso specifico, rispetto all'impellenza di qualunque innovazione energetica tesa ad abbassare drasticamente l'impatto dei gas-serra.
Il decentramento è di moda: ma quasi nessuno ha pensato seriamente a decentrare l'economia in modo massiccio, creando innumerevoli piccole sacche economiche autarchiche e cooperative, agroalimentari e artigianali da mettere in rete sul modello del commercio equo e solidale.
Favorire una distribuzione, almeno a macchia di leopardo, di tale economia, porrebbe in grado gli scienziati di ridisegnare "modi e fabbriche d'energia" per invertire d'impatto il disastroso destino ecologico di questo pianeta??
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