mercoledì 16 dicembre 2009

060. Nemmeno legge anti-omofobia!! (notizie varie e articolo)

Scalfarotto sul proprio sito ha scritto, a metà di ottobre, sulla bocciatura della legge anti-omofobia dopo la ormai famosa puntata di Exit su la7, e mi trova solidale col suo pensiero.

Dice che se è vero che lo stato di salute di una democrazia si misura da come tratta le sue minoranze, la democrazia in Italia è in stato comatoso. Analizza il fatto che l’odio omofobico è l’effetto di un messaggio molto chiaro che il sistema politico dà al Paese: che i cittadini GLBT sono cittadini di serie B. Questo legittimerebbe chiunque a comportarsi di conseguenza, per cui le teste calde si dànno da fare. Linguaggio e pratica della politica devono cambiare, sostiene, per sradicare il pregiudizio, non solo omofobico. Le cose pazzesche che S.B. e i suoi accoliti dicono nell’indifferenza di massima, da parte di chi ascolta, li costringerebbero all'esilio anche solo morale nel resto d'Europa. Due esempi: l’attacco da osteria alla Bindi a “Porta a porta”, e Castelli a Exit che abbaiava proprio a Scalfarotto che si trovasse una moglie da sposare!! Il Parlamento faccia poi leggi che equiparino omosessuali, transessuali e eterosessuali e tutte le “minoranze” socioculturali come le donne, che minoranza non sono per nulla. Secondo me anzi, meglio sarebbe che un'eventuale altra legge analoga esista per equiparare davvero tutti i diversi sessi, tutte le religioni, tutte le razze, salvaguardando anche la libertà di pensiero. E come Scalfarotto penso che se il PD non abbraccerà in fretta questa causa, questo non accadrà mai: ma che partito di sinistra è se non si schiera compatto e convinto per la parità e per l’uguaglianza? Pare che Ignazio Marino sia un autentico laico diversamente da Dario Franceschini, il quale parlando di uguaglianza, non è però favorevole a una legge per il matrimonio gay o altra forma equivalente. Il Segretario per questo ritiene una coppia di uomini o donne non di pari dignità di una coppia eterosessuale. In un partito progressista socialista e democratico europeo non è concepibile. Gli altri leader della sinistra europea lo testimonierebbero, ma Franceschini a Exit ha zittito il grande Ivan ricorrendo biecamente all’autorità: "Ivan, sono il tuo segretario!”.

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